La biodiversità edafica è l’attore principale di importanti servizi ecosistemici che influenzano la regolazione dei processi ecologici del suolo (Doran e Zeiss, 2000). L’85% della ricchezza di specie della fauna del terreno è rappresentata da artropodi edafici (Bagyaraj et al. 2016), la cui presenza viene quindi considerata come bioindicatore della qualità del suolo (Buchs, 2003). Molte risorse sono state dedicate allo studio del comportamento degli artropodi dell’ecosistema vigneto, che rappresenta uno dei settori agricoli più importanti coprendo circa 7,4 milioni di ettari nel mondo (OIV, 2019). L’analisi delle risposte degli artropodi edafici alla gestione del suolo vitato rappresenta un elemento chiave nella promozione di una viticoltura ecologicamente ed economicamente sostenibile (Karimi et al. 2020) con importanti ricadute sull’intero comparto. Ciò ha ispirato ricerche passate e presenti sulla relazione esistente tra fattori abiotici del suolo, la sua gestione e le risposte degli artropodi edafici in viticoltura (Gonçalves et al. 2020; Simoni et al. 2018). Il presente lavoro ha quindi l’obiettivo di indagare la risposta degli artropodi edafici attraverso un’indagine condotta in diversi importanti areali viticoli a livello nazionale. In dettaglio si è indagato come il popolamento di artropodi del suolo risponde a: i) variabili fisiche quali la temperatura e l’umidità del suolo; ii) la composizione chimica del suolo; iii) le pratiche di gestione del suolo (inerbimento) e della concimazione organica. Durante il periodo 2014-2019, sono stati raccolti campioni di terreno in diversi contesti viticoli del nord, centro e sud Italia per un totale di più di 200 siti monitorati. Per ogni sito incluso nello studio sono state reperite informazioni riguardo all’età del vigneto, la modalità di gestione dell’inerbimento (inerbimento spontaneo o semina artificiale) e della concimazione organica. Ogni sito è stato caratterizzato per le principali variabili chimico fisiche dei suoli. In corrispondenza di ciascun sito sono stati raccolti campioni di terreno ad una profondità di circa 0-15 cm (escludendo il cotico erboso), secondo la modalità riportata da Menta et al. (2018). Su questi campioni è poi stato applicato l’indice QBS-ar (Qualità biologica dei suoli riferita agli artropodi) proposto da Parisi et al. (2001). All’elaborazione complessiva dei dati è stata applicato un modello a variabili latenti attraverso l’utilizzo del software R. Il modello ha consentito di discriminare il ruolo delle tre principali categorie di fattori che condizionano la biodiversità edafica: variabili fisiche del suolo, variabili chimiche e processi di gestione. All’interno di ciascuna categoria è stato possibile indagare il contributo relativo delle variabili monitorate. Di particolare interesse è risultato il ruolo giocato dall’inerbimento sia spontaneo che artificiale nel contribuire alla qualità dei suoli.

Impatto delle condizioni ambientali e della gestione del suolo sugli artropodi edafici dell’ecosistema vigneto

Ghiglieno Isabella
;
Simonetto Anna;Sperandio Giorgio;Ventura Matteo;Gatti Fabio;Tonni Marco;Valenti Leonardo;Gilioli Gianni
2021-01-01

Abstract

La biodiversità edafica è l’attore principale di importanti servizi ecosistemici che influenzano la regolazione dei processi ecologici del suolo (Doran e Zeiss, 2000). L’85% della ricchezza di specie della fauna del terreno è rappresentata da artropodi edafici (Bagyaraj et al. 2016), la cui presenza viene quindi considerata come bioindicatore della qualità del suolo (Buchs, 2003). Molte risorse sono state dedicate allo studio del comportamento degli artropodi dell’ecosistema vigneto, che rappresenta uno dei settori agricoli più importanti coprendo circa 7,4 milioni di ettari nel mondo (OIV, 2019). L’analisi delle risposte degli artropodi edafici alla gestione del suolo vitato rappresenta un elemento chiave nella promozione di una viticoltura ecologicamente ed economicamente sostenibile (Karimi et al. 2020) con importanti ricadute sull’intero comparto. Ciò ha ispirato ricerche passate e presenti sulla relazione esistente tra fattori abiotici del suolo, la sua gestione e le risposte degli artropodi edafici in viticoltura (Gonçalves et al. 2020; Simoni et al. 2018). Il presente lavoro ha quindi l’obiettivo di indagare la risposta degli artropodi edafici attraverso un’indagine condotta in diversi importanti areali viticoli a livello nazionale. In dettaglio si è indagato come il popolamento di artropodi del suolo risponde a: i) variabili fisiche quali la temperatura e l’umidità del suolo; ii) la composizione chimica del suolo; iii) le pratiche di gestione del suolo (inerbimento) e della concimazione organica. Durante il periodo 2014-2019, sono stati raccolti campioni di terreno in diversi contesti viticoli del nord, centro e sud Italia per un totale di più di 200 siti monitorati. Per ogni sito incluso nello studio sono state reperite informazioni riguardo all’età del vigneto, la modalità di gestione dell’inerbimento (inerbimento spontaneo o semina artificiale) e della concimazione organica. Ogni sito è stato caratterizzato per le principali variabili chimico fisiche dei suoli. In corrispondenza di ciascun sito sono stati raccolti campioni di terreno ad una profondità di circa 0-15 cm (escludendo il cotico erboso), secondo la modalità riportata da Menta et al. (2018). Su questi campioni è poi stato applicato l’indice QBS-ar (Qualità biologica dei suoli riferita agli artropodi) proposto da Parisi et al. (2001). All’elaborazione complessiva dei dati è stata applicato un modello a variabili latenti attraverso l’utilizzo del software R. Il modello ha consentito di discriminare il ruolo delle tre principali categorie di fattori che condizionano la biodiversità edafica: variabili fisiche del suolo, variabili chimiche e processi di gestione. All’interno di ciascuna categoria è stato possibile indagare il contributo relativo delle variabili monitorate. Di particolare interesse è risultato il ruolo giocato dall’inerbimento sia spontaneo che artificiale nel contribuire alla qualità dei suoli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/550055
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