Gli studi di Hofer circa le competenze di autoregolazione neurobiologica individuate negli scambi intercorporei della diade (Hofer, 1984) confermano attraverso evidenze sperimentali che la regolazione che ne deriva è una funzione fondamentale per uno sviluppo psicofisico adeguato : la madre nel contatto con il neonato ne regola il sistema endocrino e nervoso, funzionando come un regolatore esterno dell’attività neurochimica del cervello del bimbo. Il benessere psicofisico dipende da processi regolatori interni che, in risposta a stimoli provenienti sia dall’ambiente esterno che dall’ambiente interno, attivano i sistemi interessati del nostro organismo per mantenere la situazione di equilibrio (omeostasi). Gli studi sull’osservazione dei bambini insieme alle madri hanno mostrato che gli scambi intercorporei regolano sia il comportamento, sia diverse funzioni fisiologiche del bambino: la madre svolge una funzione di regolatore biologico e comportamentale per il piccolo mediante l’accudimento e l’allattamento; la relazione madre-bambino si presenta come un sistema interattivo che organizza e regola il comportamento e la fisiologia del bambino fin dalla nascita. La madre modula i processi fisiologici del neonato (i cicli sonno-veglia, la termoregolazione, la nutrizione ecc.); per i neonati si registra un miglioramento della qualità del sonno e un prolungamento nel tempo dell’allattamento esclusivo al seno materno . L’esperienza del contatto intercorporeo con la madre, che nei piccoli degli animali regola le funzioni biologiche fondamentali per la sopravvivenza e lo sviluppo, nei piccoli dell’uomo ha una funzione di regolazione psicofisiologica e dell’attività neurochimica del cervello, che struttura lo sviluppo neuropsichico. In Psicologia Clinica Perinatale possono essere organizzati modelli di prevenzione delle psicopatologie, sia per la nascita a termine che nella nascita pretermine, con interventi a sostegno della sofferenza neonatale e genitoriale attraverso il contatto corporeo – skin to skin – e il “massaggio” neonatale, strutturati in interventi psicopedagogici a supporto alla genitorialità e applicati da figure multidisciplinari. Queste tipologie di interventi ECI, Skin-to-Skin e Infant Massage, preventivi e psicoeducazionali possono venire attivati in piccoli gruppi presso strutture consultoriali , con il fine di supportare la relazione genitore-bambino: figure multiprofessionali come assistenti sanitari/ ostetriche/educatori/infermieri pediatrici/neuro psicomotricisti della riabilitazione, nonché esperti in massaggio infantile possono aiutare i genitori Psicologi clinici perinatali possono intervenire con interventi di video-feedbak per aiutare il genitore nella osservazione e comprensione della modulazione emozionale che intercorre nella “unità diadica”con il bimbo con una attenzione alla regolazione degli stati affettivi sia della madre che del bimbo.. Attraverso tali interventi precoci di tipo psicoeducativo, il genitore può essere supportato nelle sue modalità interattive-emozionali-affettive di contatto corporeo, per acquisire una sintonizzazione con il bimbo. Il bimbo impara a conoscere il proprio corpo attraverso le mani della madre e l’intervento può rendere il bimbo più “percepibile” da parte del genitore stesso. Gli interventi ECI attraverso il contatto corporeo e il massaggio possono essere positivamente strutturanti la mente neonatale, nella misura in cui l’azione corporea del genitore acquista il valore di comunicazione, con determinate valenze emozionali. Il genitore potrà supportare la gestualità con il suo pensiero, “tenendo il bambino nella mente”, e attraverso l’espressività verbale e la comunicazione non verbale aiuterà il bimbo ad assumere un “pensiero”. La manualità del genitore guidata dal suo pensiero trasmetterà al bimbo con il gesto che, sia lui sia l’altro, funzionano in termini di stati mentali; questo potrà implementare il legame di attaccamento. Non è il solo gesto in sé o la tecnica che hanno valenze strutturanti la mente nascente, ma è l’esperienza emozionale da questo elaborata che diventa memorizzazione dell’esperienza corporea. Complessa è comunque la valutazione, negli interventi precoci preventivi, abilitativo/riabilitativi, degli stati affettivi- emozionali del genitore che, nella comunicazione veicolata nel massaggio e nelle concomitanti interazioni gestuali, vengono trasmessi al bimbo. La capacità di un genitore di capire come i propri pensieri e sentimenti influenzino il suo bambino è una meta che si raggiunge con difficoltà, anche da parte di genitori a basso rischio. Tuttavia è possibile al clinico trasmettere qualcosa al genitore sullo sviluppo del bambino: un approccio psicopedagogico può però essere utile solo se connesso a un pensiero riflessivo sul bambino. Il cambiamento del genitore sarà possibile se si verificheranno contesti emozionali in cui gli interventi osservati sono connessi a “momenti” condivisibili con gli operatori; ovvero contesti in cui potrà essere possibile analizzare gli affetti nel contesto stesso dell’intervento. Parimenti l’operatore potrà essere introdotto in una competenza che vada oltre l’insegnare ai genitori l’applicazione di una tecnica, per comprendere la funzione dei significati che tale pratica può veicolare per lo sviluppo del bimbo. Ovviamente non è detto che la strutturazione che si ottiene debba essere positiva piuttosto che disfunzionale per lo sviluppo: ciò dipenderà dalla qualità della comunicazione trasmessa da un determinato massaggio, effettuato in certe condizioni ambientali, di clima psicologico collettivo, e di “spirito “ dell’operatore.. La tecnica in sé può sortire effetti opposti, negativi o positivi, a seconda di come e da chi viene applicata. Di questo va tenuto conto nella pratica dei nostri servizi, e nel clima culturale e emozionale che regna nel collettivo: troppo spesso una tecnica psicoeducativa diventa un obbligo senza significati, o addirittura comunicazione negativa.

Cena Loredana, Imbasciati Antonio . Prevenzione e Early Child Interventio (ECI) in Psicologia Clinica Perinatale: comunicazione emozionale intercorporea e regolazione affettiva, per lo sviluppo neuropsichico

Cena Loredana
Writing – Review & Editing
2018-01-01

Abstract

Gli studi di Hofer circa le competenze di autoregolazione neurobiologica individuate negli scambi intercorporei della diade (Hofer, 1984) confermano attraverso evidenze sperimentali che la regolazione che ne deriva è una funzione fondamentale per uno sviluppo psicofisico adeguato : la madre nel contatto con il neonato ne regola il sistema endocrino e nervoso, funzionando come un regolatore esterno dell’attività neurochimica del cervello del bimbo. Il benessere psicofisico dipende da processi regolatori interni che, in risposta a stimoli provenienti sia dall’ambiente esterno che dall’ambiente interno, attivano i sistemi interessati del nostro organismo per mantenere la situazione di equilibrio (omeostasi). Gli studi sull’osservazione dei bambini insieme alle madri hanno mostrato che gli scambi intercorporei regolano sia il comportamento, sia diverse funzioni fisiologiche del bambino: la madre svolge una funzione di regolatore biologico e comportamentale per il piccolo mediante l’accudimento e l’allattamento; la relazione madre-bambino si presenta come un sistema interattivo che organizza e regola il comportamento e la fisiologia del bambino fin dalla nascita. La madre modula i processi fisiologici del neonato (i cicli sonno-veglia, la termoregolazione, la nutrizione ecc.); per i neonati si registra un miglioramento della qualità del sonno e un prolungamento nel tempo dell’allattamento esclusivo al seno materno . L’esperienza del contatto intercorporeo con la madre, che nei piccoli degli animali regola le funzioni biologiche fondamentali per la sopravvivenza e lo sviluppo, nei piccoli dell’uomo ha una funzione di regolazione psicofisiologica e dell’attività neurochimica del cervello, che struttura lo sviluppo neuropsichico. In Psicologia Clinica Perinatale possono essere organizzati modelli di prevenzione delle psicopatologie, sia per la nascita a termine che nella nascita pretermine, con interventi a sostegno della sofferenza neonatale e genitoriale attraverso il contatto corporeo – skin to skin – e il “massaggio” neonatale, strutturati in interventi psicopedagogici a supporto alla genitorialità e applicati da figure multidisciplinari. Queste tipologie di interventi ECI, Skin-to-Skin e Infant Massage, preventivi e psicoeducazionali possono venire attivati in piccoli gruppi presso strutture consultoriali , con il fine di supportare la relazione genitore-bambino: figure multiprofessionali come assistenti sanitari/ ostetriche/educatori/infermieri pediatrici/neuro psicomotricisti della riabilitazione, nonché esperti in massaggio infantile possono aiutare i genitori Psicologi clinici perinatali possono intervenire con interventi di video-feedbak per aiutare il genitore nella osservazione e comprensione della modulazione emozionale che intercorre nella “unità diadica”con il bimbo con una attenzione alla regolazione degli stati affettivi sia della madre che del bimbo.. Attraverso tali interventi precoci di tipo psicoeducativo, il genitore può essere supportato nelle sue modalità interattive-emozionali-affettive di contatto corporeo, per acquisire una sintonizzazione con il bimbo. Il bimbo impara a conoscere il proprio corpo attraverso le mani della madre e l’intervento può rendere il bimbo più “percepibile” da parte del genitore stesso. Gli interventi ECI attraverso il contatto corporeo e il massaggio possono essere positivamente strutturanti la mente neonatale, nella misura in cui l’azione corporea del genitore acquista il valore di comunicazione, con determinate valenze emozionali. Il genitore potrà supportare la gestualità con il suo pensiero, “tenendo il bambino nella mente”, e attraverso l’espressività verbale e la comunicazione non verbale aiuterà il bimbo ad assumere un “pensiero”. La manualità del genitore guidata dal suo pensiero trasmetterà al bimbo con il gesto che, sia lui sia l’altro, funzionano in termini di stati mentali; questo potrà implementare il legame di attaccamento. Non è il solo gesto in sé o la tecnica che hanno valenze strutturanti la mente nascente, ma è l’esperienza emozionale da questo elaborata che diventa memorizzazione dell’esperienza corporea. Complessa è comunque la valutazione, negli interventi precoci preventivi, abilitativo/riabilitativi, degli stati affettivi- emozionali del genitore che, nella comunicazione veicolata nel massaggio e nelle concomitanti interazioni gestuali, vengono trasmessi al bimbo. La capacità di un genitore di capire come i propri pensieri e sentimenti influenzino il suo bambino è una meta che si raggiunge con difficoltà, anche da parte di genitori a basso rischio. Tuttavia è possibile al clinico trasmettere qualcosa al genitore sullo sviluppo del bambino: un approccio psicopedagogico può però essere utile solo se connesso a un pensiero riflessivo sul bambino. Il cambiamento del genitore sarà possibile se si verificheranno contesti emozionali in cui gli interventi osservati sono connessi a “momenti” condivisibili con gli operatori; ovvero contesti in cui potrà essere possibile analizzare gli affetti nel contesto stesso dell’intervento. Parimenti l’operatore potrà essere introdotto in una competenza che vada oltre l’insegnare ai genitori l’applicazione di una tecnica, per comprendere la funzione dei significati che tale pratica può veicolare per lo sviluppo del bimbo. Ovviamente non è detto che la strutturazione che si ottiene debba essere positiva piuttosto che disfunzionale per lo sviluppo: ciò dipenderà dalla qualità della comunicazione trasmessa da un determinato massaggio, effettuato in certe condizioni ambientali, di clima psicologico collettivo, e di “spirito “ dell’operatore.. La tecnica in sé può sortire effetti opposti, negativi o positivi, a seconda di come e da chi viene applicata. Di questo va tenuto conto nella pratica dei nostri servizi, e nel clima culturale e emozionale che regna nel collettivo: troppo spesso una tecnica psicoeducativa diventa un obbligo senza significati, o addirittura comunicazione negativa.
2018
978-88-917-6193-4
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