Le stimolazioni sensitivo-sensoriali prenatali che derivano dalle esperienze intracorporee madre-feto costituiscono le prime tracce mnestiche a formare una memoria implicita prenatale. Il feto ha una memoria a breve termine, che viene definita abituazione e indica l’adattamento agli stimoli sensoriali dopo un certo periodo di sollecitazione, e una memoria a lungo termine che gli consente di riconoscere sensazioni provate in utero. Una delle funzioni della memoria a lungo termine è il riconoscimento di uno stimolo: il neonato alla nascita è in grado di riconoscere il ritmo del battito cardiaco della propria madre distinguendolo da quello di altre madri e di riconoscere e discriminare le stimolazioni provenienti dall’odore del latte materno. Gli apparati sensoriali inviano afferenze, non danno “percezioni”: per ottenere quest’ultime occorre che si impari a organizzare le afferenze, cioè che sia costruito (imparato) un sistema di funzioni che le organizzi progressivamente in insiemi che rappresentino adeguatamente cioè operativamente la realtà; il che significa come la vede un adulto. Questo sistema costruito progressivamente ha la sua relativa memoria: memoria di funzioni, memoria di come funzionare; la quale è data dalle reti neurali che si sono costruite. Nel periodo prenatale il bimbo impara come organizzare dati sensitivosensoriali: le prime memorie sono dunque memorie di funzioni: apprendere a organizzare le afferenze provenienti dagli organi sensoriali innescate da stimoli fisici pervenuti dall’esterno. Così il feto e poi il neonato imparano come si fa a “percepire”, in un lavoro progressivo – apprendimento –, automatico, ancorché modulato, favorito o ostacolato, dal tipo e dalla qualità delle afferenze esterne. tudi sull’organizzazione sensitivo sensoriale ci introducono a studi più vasti di come si forma la mente:attraverso l’organizzazione progressiva di reti neurali e di proliferazioni sinaptiche, che si costruiscono a seguito della organizzazione dei dati sensitivo-sensoriali, nelle esperienze con l’ambiente. Le stimolazioni sensitivo-sensoriali intercorporee genitore-bambino alla base delle interazioni precoci forniscono esperienze indispensabili per ogni successivo apprendimento. La relazione precoce madre-bimbo originatasi durante la gestazione ha un ruolo determinante nella costruzione della struttura mentale del feto e poi del neonato, struttura che condizionerà ogni successiva costruzione neuromentale neonatale
Cena Loredana-In-fans e memoria implicita: ontogenesi dell’apparato psichico neonatale
Cena Loredana
Writing – Review & Editing
2017-01-01
Abstract
Le stimolazioni sensitivo-sensoriali prenatali che derivano dalle esperienze intracorporee madre-feto costituiscono le prime tracce mnestiche a formare una memoria implicita prenatale. Il feto ha una memoria a breve termine, che viene definita abituazione e indica l’adattamento agli stimoli sensoriali dopo un certo periodo di sollecitazione, e una memoria a lungo termine che gli consente di riconoscere sensazioni provate in utero. Una delle funzioni della memoria a lungo termine è il riconoscimento di uno stimolo: il neonato alla nascita è in grado di riconoscere il ritmo del battito cardiaco della propria madre distinguendolo da quello di altre madri e di riconoscere e discriminare le stimolazioni provenienti dall’odore del latte materno. Gli apparati sensoriali inviano afferenze, non danno “percezioni”: per ottenere quest’ultime occorre che si impari a organizzare le afferenze, cioè che sia costruito (imparato) un sistema di funzioni che le organizzi progressivamente in insiemi che rappresentino adeguatamente cioè operativamente la realtà; il che significa come la vede un adulto. Questo sistema costruito progressivamente ha la sua relativa memoria: memoria di funzioni, memoria di come funzionare; la quale è data dalle reti neurali che si sono costruite. Nel periodo prenatale il bimbo impara come organizzare dati sensitivosensoriali: le prime memorie sono dunque memorie di funzioni: apprendere a organizzare le afferenze provenienti dagli organi sensoriali innescate da stimoli fisici pervenuti dall’esterno. Così il feto e poi il neonato imparano come si fa a “percepire”, in un lavoro progressivo – apprendimento –, automatico, ancorché modulato, favorito o ostacolato, dal tipo e dalla qualità delle afferenze esterne. tudi sull’organizzazione sensitivo sensoriale ci introducono a studi più vasti di come si forma la mente:attraverso l’organizzazione progressiva di reti neurali e di proliferazioni sinaptiche, che si costruiscono a seguito della organizzazione dei dati sensitivo-sensoriali, nelle esperienze con l’ambiente. Le stimolazioni sensitivo-sensoriali intercorporee genitore-bambino alla base delle interazioni precoci forniscono esperienze indispensabili per ogni successivo apprendimento. La relazione precoce madre-bimbo originatasi durante la gestazione ha un ruolo determinante nella costruzione della struttura mentale del feto e poi del neonato, struttura che condizionerà ogni successiva costruzione neuromentale neonataleFile | Dimensione | Formato | |
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