La ricerca "La casa senza limiti: in-between vs Unheimliche" persegue l’obiettivo di analizzare nuovi modi di abitare la città contemporanea, attraverso architetture sensibili e inclusive sia verso gli aspetti fisici e materiali del contesto, sia soprattutto verso i beni intangibili, storici, antropologici e sociologici, che costituiscono una parte invisibile degli spazi che abitiamo. Alcuni concetti chiave sono stati “soglia” e in-between, “alterità”, “sublime” e “perturbante”, perché al centro di questa ricerca c’è il modo in cui i fenomeni esperienziali possono influenzare il processo della progettazione architettonica e urbana di un edificio residenziale. Il concetto di “casa senza limiti” deriva da una sequenza di ragionamenti che hanno origine nel sentimento del “perturbante” (Unheimlich). A questo, lo psicologo Ernst Jentsch, in un saggio del 1906, attribuiva una fondamentale insicurezza causata da una “mancanza di orientamento”, un senso di qualcosa di nuovo, estraneo e ostile che invadeva un mondo vecchio, familiare, abituale. “Più una persona è orientata nel suo ambiente, meno prontamente avrà l’impressione di qualcosa di perturbante rispetto agli oggetti e agli eventi in esso contenuti”.

I confini psicologici dell'architettura domestica

Longo Olivia
2020-01-01

Abstract

La ricerca "La casa senza limiti: in-between vs Unheimliche" persegue l’obiettivo di analizzare nuovi modi di abitare la città contemporanea, attraverso architetture sensibili e inclusive sia verso gli aspetti fisici e materiali del contesto, sia soprattutto verso i beni intangibili, storici, antropologici e sociologici, che costituiscono una parte invisibile degli spazi che abitiamo. Alcuni concetti chiave sono stati “soglia” e in-between, “alterità”, “sublime” e “perturbante”, perché al centro di questa ricerca c’è il modo in cui i fenomeni esperienziali possono influenzare il processo della progettazione architettonica e urbana di un edificio residenziale. Il concetto di “casa senza limiti” deriva da una sequenza di ragionamenti che hanno origine nel sentimento del “perturbante” (Unheimlich). A questo, lo psicologo Ernst Jentsch, in un saggio del 1906, attribuiva una fondamentale insicurezza causata da una “mancanza di orientamento”, un senso di qualcosa di nuovo, estraneo e ostile che invadeva un mondo vecchio, familiare, abituale. “Più una persona è orientata nel suo ambiente, meno prontamente avrà l’impressione di qualcosa di perturbante rispetto agli oggetti e agli eventi in esso contenuti”.
2020
9788831352475
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