«L’analisi della scultura decorativa medioevale nella basilica di Sant’Ambrogio, allo stato attuale degli studi, comporta una più generale indagine, di tipo filologico, di quanto è ancora oggi visibile, come contributo ad un’edizione critica del monumento, da cui finalmente ripartire per poter più a fondo conoscere e valutare un momento centrale dell’architettura e della scultura romanica a Milano. Si intende in questa sede dare notizia dei risultati, necessariamente perfettibili, cui si è finora pervenuti, sia dal punto di vista filologico, sia, per ciò che concerne i pezzi individuati come originari, dal punto di vista stilistico e iconografico. Infatti, i dati che risultano dagli studi sulle campagne di restauro dell’Ottocento e del primo Novecento mettono in guardia dalla fiducia con la quale i monumenti romanici sono a lungo stati studiati, dal momento che è stata riconosciuta un’incidenza tale sulla lettura attuale di numerosi edifici, da rendere ormai necessaria e imprescindibile, come premessa metodologica, l’individuazione dei rifacimenti “in stile”, ciò vale in modo particolare per le parti scultoree». Il brano, tratto dal contributo di Adriana Summa, (A. Summa, La scultura decorativa medioevale nella basilica di S. Ambrogio, in La basilica di S. Ambrogio: il tempio ininterrotto, a cura di M.L. Gatti Perer, II, Milano 1995, p. 389) pone l’accento sull’importanza dei «rifacimenti ottocenteschi o degli interventi novecenteschi» per questioni riguardanti la datazione, l’attribuzione e il riconoscimento di elementi artistici o architettonici originari. Il presente contributo visualizza graficamente, mediante disegni, rilievi e modelli tridimensionali il contesto architettonico della pieve di Maderno e le principali ipotesi ricostruttive degli ultimi anni dell’edificio romanico.

Rilievi e modellazione di Sant’Andrea di Maderno: un tentativo di sintesi.

M. De Paoli
2019-01-01

Abstract

«L’analisi della scultura decorativa medioevale nella basilica di Sant’Ambrogio, allo stato attuale degli studi, comporta una più generale indagine, di tipo filologico, di quanto è ancora oggi visibile, come contributo ad un’edizione critica del monumento, da cui finalmente ripartire per poter più a fondo conoscere e valutare un momento centrale dell’architettura e della scultura romanica a Milano. Si intende in questa sede dare notizia dei risultati, necessariamente perfettibili, cui si è finora pervenuti, sia dal punto di vista filologico, sia, per ciò che concerne i pezzi individuati come originari, dal punto di vista stilistico e iconografico. Infatti, i dati che risultano dagli studi sulle campagne di restauro dell’Ottocento e del primo Novecento mettono in guardia dalla fiducia con la quale i monumenti romanici sono a lungo stati studiati, dal momento che è stata riconosciuta un’incidenza tale sulla lettura attuale di numerosi edifici, da rendere ormai necessaria e imprescindibile, come premessa metodologica, l’individuazione dei rifacimenti “in stile”, ciò vale in modo particolare per le parti scultoree». Il brano, tratto dal contributo di Adriana Summa, (A. Summa, La scultura decorativa medioevale nella basilica di S. Ambrogio, in La basilica di S. Ambrogio: il tempio ininterrotto, a cura di M.L. Gatti Perer, II, Milano 1995, p. 389) pone l’accento sull’importanza dei «rifacimenti ottocenteschi o degli interventi novecenteschi» per questioni riguardanti la datazione, l’attribuzione e il riconoscimento di elementi artistici o architettonici originari. Il presente contributo visualizza graficamente, mediante disegni, rilievi e modelli tridimensionali il contesto architettonico della pieve di Maderno e le principali ipotesi ricostruttive degli ultimi anni dell’edificio romanico.
2019
978-88-6809-219-1
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