OBIETTIVO: L’interesse nello studio della concussione cerebrale nei giovani calciatori è au- mentato negli ultimi anni. Ci sono pochi studi sulla conoscenza dell’eziologia della concussione cerebrale, soprattutto nel calcio italiano (Broglio 2010). Si è cercato di valutare la misura della conoscenza dei segni e sintomi tra giovani calciatori in Italia. METODI: È stata selezionata una popolazione di 766 giovani calciatori di 25 squadre profes- sionistiche in Italia (età media di 16.9±1.3). È stato somministrato un sondaggio retrospettivo con questionario compilato da tutti i soggetti durante la stagione calcistica 2014-15. Un’analisi del ri- conoscimento della concussione cerebrale rispetto ai sintomi e risposte a dichiarazioni vere-false è stata effettuata. RISULTATI: I partecipanti hanno segnato un punteggio medio di 14.1±2.2 su 20 punti possibili sulla valutazione della conoscenza sintomatica e un punteggio medio di 10.4±1.7 su 16 punti pos- sibili sulla valutazione vero-falso. I partecipanti identificavano regolarmente i sintomi collegati a concussione cerebrale, come mal di testa (88.1%, N.=673), mente annebbiata, (80.5%, N.=617), confusione (76.2%, N.=582), vertigini (76%, N.=581), difficoltà di concentrazione (62.7%, N.=479). I partecipanti non riescono a identificare altri sintomi, quali sonnolenza (38.6%, N.=295), affaticabil- ità (35.3%, N.=270), ansietà(15%, N.=114), cambiamento delle abitudini nel dormire (12.7%, N.=97). Più di tre quarti dei partecipanti pensano che si possa dimenticare la propria identità e quella degli altri dopo una concussione (76.5%, N.=566), e quasi due terzi rispondono che si subisce una concussione solo con un impatto diretto alla testa (68.6%, N.=508). Più di un terzo (35.6%, N.=266) dichiarano che prendere delle “botte in testa” è inevitabile, fa parte del gioco e non è motivo di preoccupazione. CONCLUSIONI: Queste scoperte indicano che i calciatori delle squadre giovanili possono ben- eficiare di educazioni sui segni e sintomi di concussione cerebrale al fine di evitare di subire danni gravi.
Conoscenza della concussione cerebrale nelle squadre di calcio professionistiche in Italia
G. BELLINI;P. AMADDEO;C. CORNALI
2016-01-01
Abstract
OBIETTIVO: L’interesse nello studio della concussione cerebrale nei giovani calciatori è au- mentato negli ultimi anni. Ci sono pochi studi sulla conoscenza dell’eziologia della concussione cerebrale, soprattutto nel calcio italiano (Broglio 2010). Si è cercato di valutare la misura della conoscenza dei segni e sintomi tra giovani calciatori in Italia. METODI: È stata selezionata una popolazione di 766 giovani calciatori di 25 squadre profes- sionistiche in Italia (età media di 16.9±1.3). È stato somministrato un sondaggio retrospettivo con questionario compilato da tutti i soggetti durante la stagione calcistica 2014-15. Un’analisi del ri- conoscimento della concussione cerebrale rispetto ai sintomi e risposte a dichiarazioni vere-false è stata effettuata. RISULTATI: I partecipanti hanno segnato un punteggio medio di 14.1±2.2 su 20 punti possibili sulla valutazione della conoscenza sintomatica e un punteggio medio di 10.4±1.7 su 16 punti pos- sibili sulla valutazione vero-falso. I partecipanti identificavano regolarmente i sintomi collegati a concussione cerebrale, come mal di testa (88.1%, N.=673), mente annebbiata, (80.5%, N.=617), confusione (76.2%, N.=582), vertigini (76%, N.=581), difficoltà di concentrazione (62.7%, N.=479). I partecipanti non riescono a identificare altri sintomi, quali sonnolenza (38.6%, N.=295), affaticabil- ità (35.3%, N.=270), ansietà(15%, N.=114), cambiamento delle abitudini nel dormire (12.7%, N.=97). Più di tre quarti dei partecipanti pensano che si possa dimenticare la propria identità e quella degli altri dopo una concussione (76.5%, N.=566), e quasi due terzi rispondono che si subisce una concussione solo con un impatto diretto alla testa (68.6%, N.=508). Più di un terzo (35.6%, N.=266) dichiarano che prendere delle “botte in testa” è inevitabile, fa parte del gioco e non è motivo di preoccupazione. CONCLUSIONI: Queste scoperte indicano che i calciatori delle squadre giovanili possono ben- eficiare di educazioni sui segni e sintomi di concussione cerebrale al fine di evitare di subire danni gravi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.