Una perinatal death è un evento “innaturale” e drammatico dovuto spesso a complicanze impreviste, che coinvolge non solo i genitori ma i parenti, è intergenerazionale: viene rilevato un impatto emozionale traumatico sui padri, i fratelli superstiti e sulle gravidanze successive. Dopo la morte del bimbo le madri manifestano un più intenso processo di elaborazione del trauma, livelli più elevati di ansia, depressione segnalano spesso problematicità a parlare dell’evento tragico, anche con il partner. Il trauma perinatale che può seguire la morte di un bambino in utero o in epoca neonatale può colpire anche il padre. A livello di riconoscimento sociale, sono differenti le aspettative nelle madri e nei padri, rispetto al processo di elaborazione della perinatal death. L’aspettativa sociale è che i padri siano emotivamente meno coinvolti e supportino la loro compagna. Dopo la morte del bimbo in genere i padri rientrano subito al lavoro, senza parlare del loro dolore: viene chiesto loro come sta la loro compagna e questo favorisce la loro esclusione dalla perdita e dal dolore, rendendo loro più difficile un riconoscimento dei propri sentimenti (Thomas, 1995); altre volte la manifestazione di un comportamento meno emozionalmente coinvolto può essere una difesa per nascondere il trauma interiore (De Frain et al., 1991).La ricerca internazionale rileva la vulnerabilità di entrambi i genitori a seguito di una perinatal death.Anche i fratelli possono essere coinvolti nelle vicissitudini familiari: se la morte del fratello neonato è avvenuta in seguito ad un periodo passato in un reparto UTIN, la lontananza dei genitori per seguire il figlio in ospedale ha lasciato loro un disagio emozionale o vissuti di abbandono (Burden et al., 2016). I fratelli superstiti sperimentano così il dolore di due perdite: la perdita del loro fratello e la perdita dei loro genitori così come li conoscevano precedentemente al trauma.Studi in letteratura mettono in evidenza le possibili conseguenze della perinatal loss sulle gravidanze successive nel legame di attaccamento con un altro bambino nato a seguito della morte perinatale (Bicking et al., 2014). Tra le più comuni reazioni ed emozioni che i genitori provano durante la gravidanza successiva ad una perinatal loss vengono segnalati (Campbell-Jackson et al., 2014) alti livelli di stress, ansia, depressione (sia dichiarata dai genitori, sia clinicamente diagnosticata).Counseling intrapartum, e post-partum sono opportunità offerte alle famiglie in ospedali anglosassoni e americani, anche con attenzione ai fratelli sopravvissuti che potrebbero essere vulnerabili alle conseguenze di un lutto irrisolto o non riconosciuto. A questo proposito le esperienze nei servizi italiani si presentano invece alquanto difformi. Il dolore per una perinatal death, che non ha potuto essere elaborato e risolto è un processo lungo che può riemergere quando la coppia ha un nuovo progetto generativo. L’esperienza di morte perinatale potrebbe riacutizzare i vissuti delle famiglie che entrano di nuovo in sala parto con un figlio successivo. È spesso al momento di una successiva felice nascita che la memoria del bambino perduto può prendere il sopravvento nella famiglia. In letteratura sono diversi gli interventi psicologici proposti, di diverso orientamento teorico, metodologico e per gli strumenti utilizzati (Zhang et al., 2006; Wing et al., 2001; San Lazaro et al., 2017). Tra i trattamenti terapeutici vengono segnalati quelli individuali e di coppia a orientamento psicodinamico, psicoanalitico, terapia cognitivo comportamentale anche attraverso i social networks (Kersting, Wagner, 2012; Ravaldi, Vannacci 2010); modalità di terapia del dolore attraverso modelli costruttivisti (Alves et al., 2012), mindfulness-based (Roberts, Montgomery, 2015); trattamenti psicoterapeutici prevedono anche l’applicazione dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e psicoterapia sensomotoria (Bulleri, De Marco, 2013). I modelli di cura e assistenza alla perinatal death, per la complessità delle problematiche da affrontare dovrebbero prevedere interventi multidisciplinari (tutti gli operatori della perinatalità devono avere una adeguata formazione) e focalizzarsi sulla possibilità di mettere a confronto e in comunicazione linguaggi provenienti da teorie differenti (linee guida medico-ostetrico-infermieristiche e interventi psicologici) per sviluppare come da queste multidisciplinarietà modelli nuovi di cura e assistenza integrata

Cena L., Lazzaroni S. Prendersi cura della perinatal death: interventi psicosociali

Cena L.
2018-01-01

Abstract

Una perinatal death è un evento “innaturale” e drammatico dovuto spesso a complicanze impreviste, che coinvolge non solo i genitori ma i parenti, è intergenerazionale: viene rilevato un impatto emozionale traumatico sui padri, i fratelli superstiti e sulle gravidanze successive. Dopo la morte del bimbo le madri manifestano un più intenso processo di elaborazione del trauma, livelli più elevati di ansia, depressione segnalano spesso problematicità a parlare dell’evento tragico, anche con il partner. Il trauma perinatale che può seguire la morte di un bambino in utero o in epoca neonatale può colpire anche il padre. A livello di riconoscimento sociale, sono differenti le aspettative nelle madri e nei padri, rispetto al processo di elaborazione della perinatal death. L’aspettativa sociale è che i padri siano emotivamente meno coinvolti e supportino la loro compagna. Dopo la morte del bimbo in genere i padri rientrano subito al lavoro, senza parlare del loro dolore: viene chiesto loro come sta la loro compagna e questo favorisce la loro esclusione dalla perdita e dal dolore, rendendo loro più difficile un riconoscimento dei propri sentimenti (Thomas, 1995); altre volte la manifestazione di un comportamento meno emozionalmente coinvolto può essere una difesa per nascondere il trauma interiore (De Frain et al., 1991).La ricerca internazionale rileva la vulnerabilità di entrambi i genitori a seguito di una perinatal death.Anche i fratelli possono essere coinvolti nelle vicissitudini familiari: se la morte del fratello neonato è avvenuta in seguito ad un periodo passato in un reparto UTIN, la lontananza dei genitori per seguire il figlio in ospedale ha lasciato loro un disagio emozionale o vissuti di abbandono (Burden et al., 2016). I fratelli superstiti sperimentano così il dolore di due perdite: la perdita del loro fratello e la perdita dei loro genitori così come li conoscevano precedentemente al trauma.Studi in letteratura mettono in evidenza le possibili conseguenze della perinatal loss sulle gravidanze successive nel legame di attaccamento con un altro bambino nato a seguito della morte perinatale (Bicking et al., 2014). Tra le più comuni reazioni ed emozioni che i genitori provano durante la gravidanza successiva ad una perinatal loss vengono segnalati (Campbell-Jackson et al., 2014) alti livelli di stress, ansia, depressione (sia dichiarata dai genitori, sia clinicamente diagnosticata).Counseling intrapartum, e post-partum sono opportunità offerte alle famiglie in ospedali anglosassoni e americani, anche con attenzione ai fratelli sopravvissuti che potrebbero essere vulnerabili alle conseguenze di un lutto irrisolto o non riconosciuto. A questo proposito le esperienze nei servizi italiani si presentano invece alquanto difformi. Il dolore per una perinatal death, che non ha potuto essere elaborato e risolto è un processo lungo che può riemergere quando la coppia ha un nuovo progetto generativo. L’esperienza di morte perinatale potrebbe riacutizzare i vissuti delle famiglie che entrano di nuovo in sala parto con un figlio successivo. È spesso al momento di una successiva felice nascita che la memoria del bambino perduto può prendere il sopravvento nella famiglia. In letteratura sono diversi gli interventi psicologici proposti, di diverso orientamento teorico, metodologico e per gli strumenti utilizzati (Zhang et al., 2006; Wing et al., 2001; San Lazaro et al., 2017). Tra i trattamenti terapeutici vengono segnalati quelli individuali e di coppia a orientamento psicodinamico, psicoanalitico, terapia cognitivo comportamentale anche attraverso i social networks (Kersting, Wagner, 2012; Ravaldi, Vannacci 2010); modalità di terapia del dolore attraverso modelli costruttivisti (Alves et al., 2012), mindfulness-based (Roberts, Montgomery, 2015); trattamenti psicoterapeutici prevedono anche l’applicazione dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e psicoterapia sensomotoria (Bulleri, De Marco, 2013). I modelli di cura e assistenza alla perinatal death, per la complessità delle problematiche da affrontare dovrebbero prevedere interventi multidisciplinari (tutti gli operatori della perinatalità devono avere una adeguata formazione) e focalizzarsi sulla possibilità di mettere a confronto e in comunicazione linguaggi provenienti da teorie differenti (linee guida medico-ostetrico-infermieristiche e interventi psicologici) per sviluppare come da queste multidisciplinarietà modelli nuovi di cura e assistenza integrata
2018
978-88-917-6193-4
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/506421
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact