Al confine tra la provincia di Brescia e quella trentina, molte opere militari sono ad oggi abbandonate all’incuria del tempo, o hanno subito restauri e recuperi non adeguati alle necessità di una società in continua evoluzione e, soprattutto, dilaniata e oppressa da tre crisi di dimensioni planetarie: climatica, energetica, finanziaria. È stata spesso riscontrata la mancanza di una visione chiara delle possibilità funzionali e delle destinazioni d’uso dei beni, rendendo lacunosa qualsiasi logica di integrazione con il contesto ed amplificando il rischio di una dispersione reite- rata delle esigue risorse disponibili. Bisognerebbe invece concentrarsi sulla fattibilità di piani di gestione a carattere funzionale ed economico che siano in grado di accogliere e trasformare tutte le potenzialità di questi beni, attraverso sistemi sostenibili, sia dal punto di vista finanziario che da quello dell’inserimento in contesti territoriali specifici, nel rispetto della cultura e delle tradizioni di un luogo. Spesso ci si trova di fronte a una architettura invisibile perché i segni sono nascosti, sia intenzionalmente all’atto costruttivo da parte dei militari, che per reazione incontrollata della natura che tende a riappropriarsi di quanto l’uomo pretende di sottrarle.
Una rovina annunciata. L’inutilità estetizzante di un gigante di pietra e calcestruzzo
O. Longo
2018-01-01
Abstract
Al confine tra la provincia di Brescia e quella trentina, molte opere militari sono ad oggi abbandonate all’incuria del tempo, o hanno subito restauri e recuperi non adeguati alle necessità di una società in continua evoluzione e, soprattutto, dilaniata e oppressa da tre crisi di dimensioni planetarie: climatica, energetica, finanziaria. È stata spesso riscontrata la mancanza di una visione chiara delle possibilità funzionali e delle destinazioni d’uso dei beni, rendendo lacunosa qualsiasi logica di integrazione con il contesto ed amplificando il rischio di una dispersione reite- rata delle esigue risorse disponibili. Bisognerebbe invece concentrarsi sulla fattibilità di piani di gestione a carattere funzionale ed economico che siano in grado di accogliere e trasformare tutte le potenzialità di questi beni, attraverso sistemi sostenibili, sia dal punto di vista finanziario che da quello dell’inserimento in contesti territoriali specifici, nel rispetto della cultura e delle tradizioni di un luogo. Spesso ci si trova di fronte a una architettura invisibile perché i segni sono nascosti, sia intenzionalmente all’atto costruttivo da parte dei militari, che per reazione incontrollata della natura che tende a riappropriarsi di quanto l’uomo pretende di sottrarle.File | Dimensione | Formato | |
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