Dopo il secondo conflitto mondiale, la Soprintendenza ai Monumenti di Milano si trovò in una situazione di grave carenza di personale che costrinse il Commissario per i Monumenti per la Lombardia Giovanni Rocco a richiedere che fosse affidato a Piero Gazzola - soprintendente ai Monumenti per Verona, Mantova e Cremona - l’incarico delle riparazioni ai monumenti della città di Brescia danneggiati dalla guerra. Gazzola, in qualità di funzionario della soprintendenza milanese, si era già occupato nel 1936 del restauro della chiesa bresciana di San Faustino in Riposo. La comunicazione illustra il suo ruolo nelle premesse metodologiche, le scelte tecniche ed i materiali utilizzati negli interventi realizzati sui principali edifici cittadini gravemente danneggiati dai bombardamenti che investirono Brescia negli anni 1944-45, primo fra tutti la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, che egli seguì in prima persona, ma anche il suo contributo sulla vicenda del piano di ricostruzione della città lombarda ed i rapporti col governo alleato per il tramite della Subcommission for Monuments, Fine Arts and Archives. In particolare, si centra l’attenzione, con qualche pensiero ai temi dell’attualità, sul rapporto che si è realizzato fra l’applicazione di tecnologie moderne e la possibilità riparazione del danno, più o meno grave, secondo lo slogan del “dov’era e com’era”, come avvenne appunto nel caso della chiesa dei Miracoli. Il contributo si avvale di documenti conservati presso l’archivio della soprintendenza ai Beni Architettonici ed il Paesaggio di Brescia e di documenti alleati conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma attraverso i quali è possibile tra l’altro far luce sul frequente ricorso, soprattutto negli interventi strutturali, al cemento armato ed altri materiali e tecniche “moderni”.
Piero Gazzola nella ricostruzione del patrimonio monumentale bresciano
TRECCANI, Gian Paolo;COCCOLI, Carlotta
2010-01-01
Abstract
Dopo il secondo conflitto mondiale, la Soprintendenza ai Monumenti di Milano si trovò in una situazione di grave carenza di personale che costrinse il Commissario per i Monumenti per la Lombardia Giovanni Rocco a richiedere che fosse affidato a Piero Gazzola - soprintendente ai Monumenti per Verona, Mantova e Cremona - l’incarico delle riparazioni ai monumenti della città di Brescia danneggiati dalla guerra. Gazzola, in qualità di funzionario della soprintendenza milanese, si era già occupato nel 1936 del restauro della chiesa bresciana di San Faustino in Riposo. La comunicazione illustra il suo ruolo nelle premesse metodologiche, le scelte tecniche ed i materiali utilizzati negli interventi realizzati sui principali edifici cittadini gravemente danneggiati dai bombardamenti che investirono Brescia negli anni 1944-45, primo fra tutti la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, che egli seguì in prima persona, ma anche il suo contributo sulla vicenda del piano di ricostruzione della città lombarda ed i rapporti col governo alleato per il tramite della Subcommission for Monuments, Fine Arts and Archives. In particolare, si centra l’attenzione, con qualche pensiero ai temi dell’attualità, sul rapporto che si è realizzato fra l’applicazione di tecnologie moderne e la possibilità riparazione del danno, più o meno grave, secondo lo slogan del “dov’era e com’era”, come avvenne appunto nel caso della chiesa dei Miracoli. Il contributo si avvale di documenti conservati presso l’archivio della soprintendenza ai Beni Architettonici ed il Paesaggio di Brescia e di documenti alleati conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma attraverso i quali è possibile tra l’altro far luce sul frequente ricorso, soprattutto negli interventi strutturali, al cemento armato ed altri materiali e tecniche “moderni”.File | Dimensione | Formato | |
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