A partire dall’Esposizione generale di Torino del 1884, si vennero organizzando anche a Brescia visite di operai. Per l’Esposizione di Torino del 1911 vennero inviati a spese della Cariplo 95 operai scelti da una commissione costituita presso la deputazione provinciale. L’Assessorato al lavoro del comune e la Camera di commercio deliberarono a loro volta di inviare dodici operai ciascuno. Torino non era certo Parigi, e gli operai selezionati qualche esperienza di esposizioni l’avevano. Tuttavia di questa spedizione sono rimaste nove memorie manoscritte che rendono bene lo stupore e la fortissima impressione riportata dai partecipanti. Questi rapporti non erano destinati alla pubblicazione e non sono stati sottoposti a revisioni redazionali, tuttavia i compilatori sapevano di dover sottostare al giudizio di una commissione giudicatrice e i testi scontano un certo conformismo retorico dal quale però si distingue molto bene la piena e sincera partecipazione al fervore che circondò per molti anni queste feste dell’innovazione e del progresso. Una appassionata meraviglia che fu comunque una osservazione competente e informata. Le relazioni mostrano anche capacità critica e acuta consapevolezza dei problemi del trasferimento tecnologico. Se le esposizioni non furono solo propaganda ideologica, come si è a lungo creduto nella riflessione storiografica, ciò può essere misurato anche dall’attenzione riflessiva di questi protagonisti minori ma a loro modo privilegiati. I bresciani del primo Novecento non erano completamente digiuni di manifestazioni espositive di qualche rilevanza. Nella stessa città si era tenuta nel 1904 un’esposizione che, seppure a carattere prevalentemente provinciale, aveva portato alla realizzazione di una cittadella effimera in Castello, incontrando un notevole successo di visitatori. Poi, nel 1909, era stata allestita l’Esposizione internazionale di applicazioni dell’elettricità e uno degli eventi collaterali era stato epocale: il Circuito aereo internazionale, il primo in Italia e il secondo in Europa.
Lo stupore competente. Operai bresciani all'Esposizione internazionale delle industrie e del lavoro di Torino del 1911
ONGER, Sergio
2017-01-01
Abstract
A partire dall’Esposizione generale di Torino del 1884, si vennero organizzando anche a Brescia visite di operai. Per l’Esposizione di Torino del 1911 vennero inviati a spese della Cariplo 95 operai scelti da una commissione costituita presso la deputazione provinciale. L’Assessorato al lavoro del comune e la Camera di commercio deliberarono a loro volta di inviare dodici operai ciascuno. Torino non era certo Parigi, e gli operai selezionati qualche esperienza di esposizioni l’avevano. Tuttavia di questa spedizione sono rimaste nove memorie manoscritte che rendono bene lo stupore e la fortissima impressione riportata dai partecipanti. Questi rapporti non erano destinati alla pubblicazione e non sono stati sottoposti a revisioni redazionali, tuttavia i compilatori sapevano di dover sottostare al giudizio di una commissione giudicatrice e i testi scontano un certo conformismo retorico dal quale però si distingue molto bene la piena e sincera partecipazione al fervore che circondò per molti anni queste feste dell’innovazione e del progresso. Una appassionata meraviglia che fu comunque una osservazione competente e informata. Le relazioni mostrano anche capacità critica e acuta consapevolezza dei problemi del trasferimento tecnologico. Se le esposizioni non furono solo propaganda ideologica, come si è a lungo creduto nella riflessione storiografica, ciò può essere misurato anche dall’attenzione riflessiva di questi protagonisti minori ma a loro modo privilegiati. I bresciani del primo Novecento non erano completamente digiuni di manifestazioni espositive di qualche rilevanza. Nella stessa città si era tenuta nel 1904 un’esposizione che, seppure a carattere prevalentemente provinciale, aveva portato alla realizzazione di una cittadella effimera in Castello, incontrando un notevole successo di visitatori. Poi, nel 1909, era stata allestita l’Esposizione internazionale di applicazioni dell’elettricità e uno degli eventi collaterali era stato epocale: il Circuito aereo internazionale, il primo in Italia e il secondo in Europa.File | Dimensione | Formato | |
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