Lo scritto analizza la direttiva "Concessioni" la 2014/23, con particolare riguardo alla sua applicazione nell'ordinamento giuridico italiano. la legge n. 11 del 2016 ha delegato il governo ad emanare un decreto legislativo (il n. 50 del 2016) per il recepimento di tutto il "pacchetto" direttive 2014 e contestualmente sostituire il codice dei contratti (d.lgs. n. 163 del 2006). Il dato più evidente che emerge dalla lettura della direttiva è che gli ambiti esclusi dal suo campo di applicazione sono davvero (troppo) numerosi. il risultato è che l'aspirazione alla armonizzazione delle diverse regole e principi esistenti all'interno dei diversi Stati membri potrà rimanere in gran parte frustrata. allo stesso modo appare difficile dare piena applicazione e tutela alle regole della concorrenza che riveste un ruolo egemonico all'interno dell'ordinamento europeo, visto che comunque spetta a ciascuno Stato membro definire la nozione di SIEG, mentre i servizi privi di rilevanza economica rimangono al di fuori del campo di applicazione della direttiva. Per quanto riguarda l'affidamento e la gestione dei SIEG, la direttiva 2014/23, e il suo recepimento prima con la l. 11/2016 e poi con il d.lgs. n. 50/2016, ha definitivamente chiarito alcuni fondamentali principi, primo fra tutti quello della libera amministrazione, intesa come equiparazione della gestione diretta dei SIEG all'esternalizzazione degli stessi. sotto questo profilo, dunque, la discrezionalità degli Stati membri permane in relazione alla fondamentale opzione tra esternalizzazione e sottrazione dei servizi al mercato. la codificazione dei requisiti della società in house, invece limita la discrezionalità degli Stati membri nella definizione dei suoi caratteri essenziali.
La directiva "Concesiones" 2014/23 y la gestion de los servicios de interes economico general en Italia: entre la flexibilidad y la limitacion de la discrecionalidad.
PARISIO, Vera
2016-01-01
Abstract
Lo scritto analizza la direttiva "Concessioni" la 2014/23, con particolare riguardo alla sua applicazione nell'ordinamento giuridico italiano. la legge n. 11 del 2016 ha delegato il governo ad emanare un decreto legislativo (il n. 50 del 2016) per il recepimento di tutto il "pacchetto" direttive 2014 e contestualmente sostituire il codice dei contratti (d.lgs. n. 163 del 2006). Il dato più evidente che emerge dalla lettura della direttiva è che gli ambiti esclusi dal suo campo di applicazione sono davvero (troppo) numerosi. il risultato è che l'aspirazione alla armonizzazione delle diverse regole e principi esistenti all'interno dei diversi Stati membri potrà rimanere in gran parte frustrata. allo stesso modo appare difficile dare piena applicazione e tutela alle regole della concorrenza che riveste un ruolo egemonico all'interno dell'ordinamento europeo, visto che comunque spetta a ciascuno Stato membro definire la nozione di SIEG, mentre i servizi privi di rilevanza economica rimangono al di fuori del campo di applicazione della direttiva. Per quanto riguarda l'affidamento e la gestione dei SIEG, la direttiva 2014/23, e il suo recepimento prima con la l. 11/2016 e poi con il d.lgs. n. 50/2016, ha definitivamente chiarito alcuni fondamentali principi, primo fra tutti quello della libera amministrazione, intesa come equiparazione della gestione diretta dei SIEG all'esternalizzazione degli stessi. sotto questo profilo, dunque, la discrezionalità degli Stati membri permane in relazione alla fondamentale opzione tra esternalizzazione e sottrazione dei servizi al mercato. la codificazione dei requisiti della società in house, invece limita la discrezionalità degli Stati membri nella definizione dei suoi caratteri essenziali.File | Dimensione | Formato | |
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