Le politiche di valorizzazione di un paesaggio produttivo rappresentano una chance riconosciuta in prevalenza per contesti tradizionalmente più deboli, o interni, del nostro Paese. In alcuni casi, e qui si pone il caso della Franciacorta bresciana, lo sviluppo di un’economia vitivinicola e di un brand si pongono quale occasione per rafforzare un’immagine comune di un territorio (18 comuni interessati dalla DOCG Franciacorta) e per la costruzione di politiche territoriali d’area. Il turismo enogastronomico rappresenta (sempre più) una componente di successo dell’economia turistica del nostro paese. Il territorio della Franciacorta rappresenta in quest’ambito un caso inconsueto: “invenzione” di un’immagine forte di realtà vitivinicola in un quadrante territoriale (a ovest di Brescia e lungo le direttrici per Bergamo e Milano) con economia prevalentemente manifatturiera e investito al contorno da intense dinamiche insediative. Dal settembre 2015 Regione Lombardia ha avviato un percorso di pianificazione d’area, con lo strumento Piano Territoriale d’Area-PTRA (previsto della legge urbanistica lombarda 12/2005) che coinvolge 27 comuni: 18 comuni della DOCG del Franciacorta e 9 comuni contermini. Obiettivo del piano è di costruire una cornice per una governance territoriale d’area fondata su una qualificazione del territorio, funzionale (anche) al potenziamento dell’attrattività turistica (politiche localizzative/di rigenerazione territoriale condivise, interventi di ricomposizione paesaggistica, valorizzazione delle reti di fruizione, …). Il piano d’area è ambito di sperimentazione dell’applicazione della legge lombarda (lr 31/2014) “per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”, integrazione del Piano Territoriale Regionale in fase di discussione ; rappresenta altresì un contesto interessante di sperimentazione entro la riformulazione nazionale/regionale in atto della governance d’area vasta. Di interesse in questa fase di elaborazione del piano esplorare le questioni che investono la valorizzazione del paesaggio quale risorsa/capitale di produzione, (i) sia in termini di azioni a base territoriale: consumo di suolo/misure connesse e ricomposizione paesaggistica, itinerari/strade parco, stazioni “minori” e rete della fruizione, il patrimonio rurale debole, rete stradale e “porte” territoriali; (ii) sia in termini di governance: piani associati e forme di cooperazione strutturata d’area e tra comuni, uniformazione della strumentazione urbanistico-edilizia e dei procedimenti amministrativi, patrimonio immobiliare pubblico e opportunità di valorizzazione.
Franciacorta: un brand (e un piano) per molti paesaggi
Pavesi, Filippo Carlo;PEZZAGNO, Michele;TIRA, Maurizio
2016-01-01
Abstract
Le politiche di valorizzazione di un paesaggio produttivo rappresentano una chance riconosciuta in prevalenza per contesti tradizionalmente più deboli, o interni, del nostro Paese. In alcuni casi, e qui si pone il caso della Franciacorta bresciana, lo sviluppo di un’economia vitivinicola e di un brand si pongono quale occasione per rafforzare un’immagine comune di un territorio (18 comuni interessati dalla DOCG Franciacorta) e per la costruzione di politiche territoriali d’area. Il turismo enogastronomico rappresenta (sempre più) una componente di successo dell’economia turistica del nostro paese. Il territorio della Franciacorta rappresenta in quest’ambito un caso inconsueto: “invenzione” di un’immagine forte di realtà vitivinicola in un quadrante territoriale (a ovest di Brescia e lungo le direttrici per Bergamo e Milano) con economia prevalentemente manifatturiera e investito al contorno da intense dinamiche insediative. Dal settembre 2015 Regione Lombardia ha avviato un percorso di pianificazione d’area, con lo strumento Piano Territoriale d’Area-PTRA (previsto della legge urbanistica lombarda 12/2005) che coinvolge 27 comuni: 18 comuni della DOCG del Franciacorta e 9 comuni contermini. Obiettivo del piano è di costruire una cornice per una governance territoriale d’area fondata su una qualificazione del territorio, funzionale (anche) al potenziamento dell’attrattività turistica (politiche localizzative/di rigenerazione territoriale condivise, interventi di ricomposizione paesaggistica, valorizzazione delle reti di fruizione, …). Il piano d’area è ambito di sperimentazione dell’applicazione della legge lombarda (lr 31/2014) “per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”, integrazione del Piano Territoriale Regionale in fase di discussione ; rappresenta altresì un contesto interessante di sperimentazione entro la riformulazione nazionale/regionale in atto della governance d’area vasta. Di interesse in questa fase di elaborazione del piano esplorare le questioni che investono la valorizzazione del paesaggio quale risorsa/capitale di produzione, (i) sia in termini di azioni a base territoriale: consumo di suolo/misure connesse e ricomposizione paesaggistica, itinerari/strade parco, stazioni “minori” e rete della fruizione, il patrimonio rurale debole, rete stradale e “porte” territoriali; (ii) sia in termini di governance: piani associati e forme di cooperazione strutturata d’area e tra comuni, uniformazione della strumentazione urbanistico-edilizia e dei procedimenti amministrativi, patrimonio immobiliare pubblico e opportunità di valorizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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