L'Edilizia Scolastica ha goduto di una collocazione centrale nell'Immaginario della Politica Italiana negli ultimi anni, divenendo, assieme ai temi del Rammendo delle Periferie e del Riassetto del Territorio, uno dei topos per antonomasia della Ripresa del Settore delle Costruzioni, i cui numeri sono, per molte fonti, anche se non per tutte, ancora oggi improntati a criticità. Il lavoro di sperimentazione didattica, connesso strettamente alla ricerca, che è stato condotto dal DICATAM dell'Università degli Studi di Brescia in collaborazione col DABC del Politecnico di Milano, verteva sugli Spazi di Apprendimento, sulla loro Concezione, nell'intento di offrire il Disegno di un Flusso di Lavoro Collaborativo Digitale che avesse inizio colla Dimensione Geospaziale del Plesso Scolastico collocato nel Distretto Urbano, per finire col Modello Informativo della Educational Facility, continuamente alimentato da dati strumentali (sensoristici) e sensoriali (soggettivi).In mezzo stavano le Simulazioni dei Flussi e dei Comportamenti degli Utenti, i Criteri Generativi degli Spazi di Apprendimento, gli Employer's Information Requirements del Brief che si mischiano coi Rule Set del Code & Model Check, gli Schizzi Manuali e i Modelli Analogici che sfociano in Render Dinamici, i Flussi Bidirezionali tra Ambienti di Calcolo e di Modellazione sia Strutturale sia Energetica. Questa elencazione rimanda, però, alla cifra di una Committenza, tendenzialmente Pubblica, che, nell'interazione tra Enti Locali che posseggono e gestiscono i Cespiti Didattici, Amministrazioni Regionali che ne programmano gli Investimenti, Amministrazioni Centrali che ne regolano i Finanziamenti, dovrebbe iniziare a cercare una Via alla Riconfigurazione di se stessa.Naturalmente, però, lo iato tra questa Domanda Pubblica, immaginata, e quella corrente è notevole, talvolta così devastante da far risultare potenzialità concrete come fughe in avanti, sia pure esemplari. In realtà, lo scarto che si attribuisce alla Committenza è, in particolar modo, quello che affligge una Offerta, anzitutto Professionale, abbastanza recalcitrante ad adottare questa modalità operativa, essenzialmente per il fatto che, per farlo, dovrebbe finalmente snaturarsi. Si afferma, così, che Domanda e Offerta non siano pronte a un simile scenario, che, oltre a tutto, accanto a tematiche piuttosto inedite, richiedano un particolare impegno anche quelle più scontate, come il Calcolo Strutturale e la Modellazione Energetica. Occorre affermarlo con chiarezza: il Settore delle Costruzioni, in Italia, per crescere nuovamente dovrebbe accettare un cambiamento profondo, che fatica straordinariamente ad avviare, senza, tuttavia, avere la forza di ammetterlo, sotto la coltre di ottime intenzioni, espresse in innumerevoli simposî: preferibilmente elargitori, gratuiti, di crediti professionali.In definitiva, numerosi sono stati i temi specialistici trattati nel corso della sperimentazione, ma il principale è consistito nel condividere un filo rosso, relativo ai Flussi di Lavoro. È ormai chiaro, infatti, che il BIM Manager, espressione sotto la quale dovrebbe trovarsi colui che tiene in mano questo fil rouge, agisce come Facilitatore, come Connettore di pensieri e di azioni altrui che, alla fine, devono fluire coerentemente in un Ecosistema Digitale.In altre parole, per quanto egli o ella si professi, correttamente, suggeritore o suggeritrice, nel boccascena, degli attori principali, in realtà diverrà sempre più, inevitabilmente, orditore od orditrice delle trame: spesso da improvvisare o da aggiustare.
Digitizing the analogical thoughts in architecture: a menace or a promise?
ANGI, Barbara;MASTROLEMBO VENTURA, SILVIA;BATTISTI, MASSIMILIANO
2016-01-01
Abstract
L'Edilizia Scolastica ha goduto di una collocazione centrale nell'Immaginario della Politica Italiana negli ultimi anni, divenendo, assieme ai temi del Rammendo delle Periferie e del Riassetto del Territorio, uno dei topos per antonomasia della Ripresa del Settore delle Costruzioni, i cui numeri sono, per molte fonti, anche se non per tutte, ancora oggi improntati a criticità. Il lavoro di sperimentazione didattica, connesso strettamente alla ricerca, che è stato condotto dal DICATAM dell'Università degli Studi di Brescia in collaborazione col DABC del Politecnico di Milano, verteva sugli Spazi di Apprendimento, sulla loro Concezione, nell'intento di offrire il Disegno di un Flusso di Lavoro Collaborativo Digitale che avesse inizio colla Dimensione Geospaziale del Plesso Scolastico collocato nel Distretto Urbano, per finire col Modello Informativo della Educational Facility, continuamente alimentato da dati strumentali (sensoristici) e sensoriali (soggettivi).In mezzo stavano le Simulazioni dei Flussi e dei Comportamenti degli Utenti, i Criteri Generativi degli Spazi di Apprendimento, gli Employer's Information Requirements del Brief che si mischiano coi Rule Set del Code & Model Check, gli Schizzi Manuali e i Modelli Analogici che sfociano in Render Dinamici, i Flussi Bidirezionali tra Ambienti di Calcolo e di Modellazione sia Strutturale sia Energetica. Questa elencazione rimanda, però, alla cifra di una Committenza, tendenzialmente Pubblica, che, nell'interazione tra Enti Locali che posseggono e gestiscono i Cespiti Didattici, Amministrazioni Regionali che ne programmano gli Investimenti, Amministrazioni Centrali che ne regolano i Finanziamenti, dovrebbe iniziare a cercare una Via alla Riconfigurazione di se stessa.Naturalmente, però, lo iato tra questa Domanda Pubblica, immaginata, e quella corrente è notevole, talvolta così devastante da far risultare potenzialità concrete come fughe in avanti, sia pure esemplari. In realtà, lo scarto che si attribuisce alla Committenza è, in particolar modo, quello che affligge una Offerta, anzitutto Professionale, abbastanza recalcitrante ad adottare questa modalità operativa, essenzialmente per il fatto che, per farlo, dovrebbe finalmente snaturarsi. Si afferma, così, che Domanda e Offerta non siano pronte a un simile scenario, che, oltre a tutto, accanto a tematiche piuttosto inedite, richiedano un particolare impegno anche quelle più scontate, come il Calcolo Strutturale e la Modellazione Energetica. Occorre affermarlo con chiarezza: il Settore delle Costruzioni, in Italia, per crescere nuovamente dovrebbe accettare un cambiamento profondo, che fatica straordinariamente ad avviare, senza, tuttavia, avere la forza di ammetterlo, sotto la coltre di ottime intenzioni, espresse in innumerevoli simposî: preferibilmente elargitori, gratuiti, di crediti professionali.In definitiva, numerosi sono stati i temi specialistici trattati nel corso della sperimentazione, ma il principale è consistito nel condividere un filo rosso, relativo ai Flussi di Lavoro. È ormai chiaro, infatti, che il BIM Manager, espressione sotto la quale dovrebbe trovarsi colui che tiene in mano questo fil rouge, agisce come Facilitatore, come Connettore di pensieri e di azioni altrui che, alla fine, devono fluire coerentemente in un Ecosistema Digitale.In altre parole, per quanto egli o ella si professi, correttamente, suggeritore o suggeritrice, nel boccascena, degli attori principali, in realtà diverrà sempre più, inevitabilmente, orditore od orditrice delle trame: spesso da improvvisare o da aggiustare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.