L’obiettivo del saggio è di verificare una correlazione, attuale o potenziale, tra la Strategia europea per l’occupazione (SEO) e le competenze assunte dalle Regioni italiane dopo la riforma del Titolo V in materia di lavoro. La domanda che ci si era posti come premessa di questo studio era se il Metodo aperto di coordinamento potesse essere considerato un’opzione regolativa nei sistemi multilivello e, in particolare, nel sistema italiano, per quelle materie in cui si individuano ambiti di competenze ripartita o condivisa tra livello centrale e decentrato. La riforma costituzionale intervenuta nel 2001 con l’ampliamento delle prerogative regionali in materie che si sovrappongono all’ambito in cui opera la SEO (mercato del lavoro, sostegno all’occupazione, formazione) ed il richiamo alla sussidiarietà orizzontale, oltre che a quella verticale, dovrebbe facilitare il ripensamento del ruolo degli attori istituzionali e sociali (le organizzazioni sindacali, le ONG, le associazioni di volontariato), all’interno di processi decisionali multi level. Nella prospettiva di una migliore articolazione degli interventi a tutti i livelli di governo, in occasione della presentazione degli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005-2008), la Commissione aveva, infatti, insistito sull’esigenza di creare condizioni di flessibilità che consentissero un maggior coinvolgimento dei soggetti citati. Lo studio ha rivelato che allo stato dell’arte nel nostro ordinamento, pur lontani da una piena declinazione interna del Metodo aperto di coordinamento, sono, comunque, presenti “tracce” di strumenti e procedure ad esso riconducibili e che il terreno si mostra fertile ad una implementazione del metodo, quale tecnica deliberativa che incentivi il confronto, il dibattito pubblico e la partecipazione di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti.

Metodo aperto di coordinamento e ruolo delle Regioni

MALZANI, Francesca
2010-01-01

Abstract

L’obiettivo del saggio è di verificare una correlazione, attuale o potenziale, tra la Strategia europea per l’occupazione (SEO) e le competenze assunte dalle Regioni italiane dopo la riforma del Titolo V in materia di lavoro. La domanda che ci si era posti come premessa di questo studio era se il Metodo aperto di coordinamento potesse essere considerato un’opzione regolativa nei sistemi multilivello e, in particolare, nel sistema italiano, per quelle materie in cui si individuano ambiti di competenze ripartita o condivisa tra livello centrale e decentrato. La riforma costituzionale intervenuta nel 2001 con l’ampliamento delle prerogative regionali in materie che si sovrappongono all’ambito in cui opera la SEO (mercato del lavoro, sostegno all’occupazione, formazione) ed il richiamo alla sussidiarietà orizzontale, oltre che a quella verticale, dovrebbe facilitare il ripensamento del ruolo degli attori istituzionali e sociali (le organizzazioni sindacali, le ONG, le associazioni di volontariato), all’interno di processi decisionali multi level. Nella prospettiva di una migliore articolazione degli interventi a tutti i livelli di governo, in occasione della presentazione degli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005-2008), la Commissione aveva, infatti, insistito sull’esigenza di creare condizioni di flessibilità che consentissero un maggior coinvolgimento dei soggetti citati. Lo studio ha rivelato che allo stato dell’arte nel nostro ordinamento, pur lontani da una piena declinazione interna del Metodo aperto di coordinamento, sono, comunque, presenti “tracce” di strumenti e procedure ad esso riconducibili e che il terreno si mostra fertile ad una implementazione del metodo, quale tecnica deliberativa che incentivi il confronto, il dibattito pubblico e la partecipazione di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti.
2010
8814155453
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