La locuzione “moderazione del traffico”, che traduce in italiano Traffic Calming, viene utilizzata per indicare gli interventi finalizzati alla riduzione degli effetti negativi in ambito urbano del traffico veicolare. Insieme, gli interventi di moderazione del traffico inducono l’automobilista a ridurre la velocità poiché ha una visuale ridotta e perché le caratteristiche della strada gli fanno percepire che si tratta di un ambiente da condividere con pedoni, ciclisti e mezzi pubblici. Obiettivo immediato della moderazione del traffico è quello di ridurre la velocità e il volume di traffico ad un livello accettabile (“accettabile” per la classe funzionale della strada e per la natura delle funzioni che trovano collocazione ai bordi della strada stessa). Tuttavia la riduzione della velocità e del volume di traffico sono solo mezzi per raggiungere lo scopo di aumentare la sicurezza e la vivibilità dello spazio urbano. In generale l’utilizzo del traffic calming comporta un disegno di riqualificazione urbana e recupero urbano e può avere un effetto anche in termini di attrazione degli investimenti privati. Non si deve tuttavia nascondere che a fronte del proliferare di progetti per l’introduzione di misure di moderazione del traffico si hanno in genere posizioni a favore e posizioni contrarie. La necessità che la velocità dei veicoli sia ridotta, in particolare nelle aree urbane dove gli utenti “vulnerabili” sono la parte più consistente del traffico, non viene infatti accettata con facilità, né dagli automobilisti né dagli amministratori locali, influenzati dall’opinione pubblica. In Europa il traffic calming è diventato gradualmente una modalità di organizzare il traffico urbano, solo dopo una lunga evoluzione dell’opinione pubblica e delle abitudini sia degli automobilisti che degli utenti vulnerabili della strada. Tale evoluzione è stata più rapida in alcuni stati e più lenta e progressiva in altri, ma seguendo ovunque un’evoluzione analoga. È perciò interessante ripercorrere la storia della moderazione del traffico nei centri urbani, per comprendere le soluzioni che hanno funzionato e quelle che al contrario si sono rivelate meno efficaci.

Storia della moderazione del traffico in Europa e sue implicazioni urbanistiche

TIBONI, Michela
2010-01-01

Abstract

La locuzione “moderazione del traffico”, che traduce in italiano Traffic Calming, viene utilizzata per indicare gli interventi finalizzati alla riduzione degli effetti negativi in ambito urbano del traffico veicolare. Insieme, gli interventi di moderazione del traffico inducono l’automobilista a ridurre la velocità poiché ha una visuale ridotta e perché le caratteristiche della strada gli fanno percepire che si tratta di un ambiente da condividere con pedoni, ciclisti e mezzi pubblici. Obiettivo immediato della moderazione del traffico è quello di ridurre la velocità e il volume di traffico ad un livello accettabile (“accettabile” per la classe funzionale della strada e per la natura delle funzioni che trovano collocazione ai bordi della strada stessa). Tuttavia la riduzione della velocità e del volume di traffico sono solo mezzi per raggiungere lo scopo di aumentare la sicurezza e la vivibilità dello spazio urbano. In generale l’utilizzo del traffic calming comporta un disegno di riqualificazione urbana e recupero urbano e può avere un effetto anche in termini di attrazione degli investimenti privati. Non si deve tuttavia nascondere che a fronte del proliferare di progetti per l’introduzione di misure di moderazione del traffico si hanno in genere posizioni a favore e posizioni contrarie. La necessità che la velocità dei veicoli sia ridotta, in particolare nelle aree urbane dove gli utenti “vulnerabili” sono la parte più consistente del traffico, non viene infatti accettata con facilità, né dagli automobilisti né dagli amministratori locali, influenzati dall’opinione pubblica. In Europa il traffic calming è diventato gradualmente una modalità di organizzare il traffico urbano, solo dopo una lunga evoluzione dell’opinione pubblica e delle abitudini sia degli automobilisti che degli utenti vulnerabili della strada. Tale evoluzione è stata più rapida in alcuni stati e più lenta e progressiva in altri, ma seguendo ovunque un’evoluzione analoga. È perciò interessante ripercorrere la storia della moderazione del traffico nei centri urbani, per comprendere le soluzioni che hanno funzionato e quelle che al contrario si sono rivelate meno efficaci.
2010
9788884823649
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/42706
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