Il saggio si occupa di analizzare i principi del diritto ambientale di derivazione europea e codificati dal d.lgs. n. 152/2006 e dell’evoluzione dell’organizzazione amministrativa da intendersi come evoluzione della stessa tutela dell’ambiente. L’organizzazione amministrativa in materia ambientale ha incontrato - e tuttora in parte incontra - una prima difficoltà nel poter ricostruire in modo certo e immediato il quadro delle competenze dello Stato, delle regioni e delle autonomie locali, senza tralasciare le competenze degli altri soggetti dislocati in ambito locale, quali, a titolo esemplificativo, le camere di commercio e le unità sanitarie locali. Nella sovrapposizione di competenze tra amministrazioni centrali si è innestata l’istituzione del Ministero dell’ambiente con la l. n. 349/1986, al cui art. 1 si legge che “E’ compito del ministero assicurare, in un quadro organico, la promozione, la conservazione e il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e alla qualità della vita, nonché la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale e la difesa delle risorse naturali dall’inquinamento”. Tuttavia, nel 1986 non vi fu l’effetto unificante in materia ambientale auspicato dal legislatore e il ministero dell’ambiente era sostanzialmente competente in materia di inquinamenti delle acque, dell’aria del suolo (art. 2, l. n. 349/1986), in materia di aree naturalistiche protette (art. 5) e in materia di valutazione di impatto ambientale. Se è vero che nel diritto amministrativo ogni fonte normativa non è il punto di approdo, ma solo di inizio, la materia ambientale ha risentito di tale dinamicità normativa, conoscendo una lenta, ma inesorabile stratificazione di fonti, nazionali e comunitarie, primarie e secondarie, fino all’odierno tentativo unificante, almeno in determinati ambiti del diritto ambientale, del d.lg. n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni.

Principi e organizzazione per l'ambiente

LEONARDI, Roberto
2009-01-01

Abstract

Il saggio si occupa di analizzare i principi del diritto ambientale di derivazione europea e codificati dal d.lgs. n. 152/2006 e dell’evoluzione dell’organizzazione amministrativa da intendersi come evoluzione della stessa tutela dell’ambiente. L’organizzazione amministrativa in materia ambientale ha incontrato - e tuttora in parte incontra - una prima difficoltà nel poter ricostruire in modo certo e immediato il quadro delle competenze dello Stato, delle regioni e delle autonomie locali, senza tralasciare le competenze degli altri soggetti dislocati in ambito locale, quali, a titolo esemplificativo, le camere di commercio e le unità sanitarie locali. Nella sovrapposizione di competenze tra amministrazioni centrali si è innestata l’istituzione del Ministero dell’ambiente con la l. n. 349/1986, al cui art. 1 si legge che “E’ compito del ministero assicurare, in un quadro organico, la promozione, la conservazione e il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e alla qualità della vita, nonché la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale e la difesa delle risorse naturali dall’inquinamento”. Tuttavia, nel 1986 non vi fu l’effetto unificante in materia ambientale auspicato dal legislatore e il ministero dell’ambiente era sostanzialmente competente in materia di inquinamenti delle acque, dell’aria del suolo (art. 2, l. n. 349/1986), in materia di aree naturalistiche protette (art. 5) e in materia di valutazione di impatto ambientale. Se è vero che nel diritto amministrativo ogni fonte normativa non è il punto di approdo, ma solo di inizio, la materia ambientale ha risentito di tale dinamicità normativa, conoscendo una lenta, ma inesorabile stratificazione di fonti, nazionali e comunitarie, primarie e secondarie, fino all’odierno tentativo unificante, almeno in determinati ambiti del diritto ambientale, del d.lg. n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni.
2009
9788814137976
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/42587
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