A sessant’anni dalla Dichiarazione universale del 1948, i saggi raccolti nella prima parte del volume richiamano l’attenzione sui ritardi, le promesse mancate e i numerosi aspetti etici e teoretici che rendono complesse e problematiche la dottrina e la cultura dei diritti ma anche, e in particolare, sulle nuove sfide e i tentativi di delegittimazione con cui, oggi, l’una e l’altra sono sempre più spesso chiamate a confrontarsi. Questa attenzione non è sollecitata dall’intento di contribuire a quella che da qualche tempo è diventata la contestazione sempre più corale dei principi e dei valori di cui la dottrina e la cultura dei diritti sono espressione, ma, al contrario, per ritrovare e riproporre, dell’una e dell’altra, le “buone ragioni” che le fondano e le giustificano. Completa e integra la prima parte del volume un’ampia appendice che, dopo il testo della Dichiarazione universale del 1948 e quello di due sue anticipazioni di fine settecento (la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina scritta da Olympe de Gouges nel 1791), propone una vasta ricognizione delle carte regionali nelle quali, a partire dal 1948, il catalogo dei diritti della Dichiarazione universale ha trovato (una parziale e non sempre concorde) riformulazione.
Diritti fondamentali. Le nuove sfide
MAZZARESE, Tecla Lucia Pia;PAROLARI, Paola
2010-01-01
Abstract
A sessant’anni dalla Dichiarazione universale del 1948, i saggi raccolti nella prima parte del volume richiamano l’attenzione sui ritardi, le promesse mancate e i numerosi aspetti etici e teoretici che rendono complesse e problematiche la dottrina e la cultura dei diritti ma anche, e in particolare, sulle nuove sfide e i tentativi di delegittimazione con cui, oggi, l’una e l’altra sono sempre più spesso chiamate a confrontarsi. Questa attenzione non è sollecitata dall’intento di contribuire a quella che da qualche tempo è diventata la contestazione sempre più corale dei principi e dei valori di cui la dottrina e la cultura dei diritti sono espressione, ma, al contrario, per ritrovare e riproporre, dell’una e dell’altra, le “buone ragioni” che le fondano e le giustificano. Completa e integra la prima parte del volume un’ampia appendice che, dopo il testo della Dichiarazione universale del 1948 e quello di due sue anticipazioni di fine settecento (la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina scritta da Olympe de Gouges nel 1791), propone una vasta ricognizione delle carte regionali nelle quali, a partire dal 1948, il catalogo dei diritti della Dichiarazione universale ha trovato (una parziale e non sempre concorde) riformulazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.