Il volume rappresenta la sintesi di molti anni di sperimentazione e analisi dei dati raccolti da un gruppo di lavoro dell’Università di Brescia. La ricerca è stata resa possibile grazie al supporto economico della Comunità Montana della Valle Sabbia. La regolazione del lago d’Idro, come quasi sempre accade nei laghi controllati artificialmente, deve consentire un utilizzo plurimo della risorsa idrica. Gli utilizzi irriguo, idroelettrico e ricreativo influenzano gran parte delle modalità di manovra delle opere di regolazione. L’analisi di 13 anni di sperimentazione evidenzia la complessità della ricerca di una soluzione ottimale, fortemente influenzata da interessi quasi sempre in contrasto tra loro. Nel 2008, la Regione Lombardia, di concerto con le comunità locali interessate e con il contributo della Provincia Autonoma di Trento, ha proposto una regola di gestione che sembra soddisfare le molte esigenze di utilizzo delle acque. Nello stesso periodo è stata effettuata la progettazione preliminare delle nuove opere di regolazione, e all’inizio del 2009 è stato pubblicato il bando per la progettazione definitiva. La proposta di regolazione definitiva avvalla gran parte delle osservazioni che la Comunità Montana di Valle Sabbia, col supporto scientifico dell’Università di Brescia, ha presentato nel corso dei 13 anni di sperimentazione. Questo risultato, piccolo ma significativo, è frutto del lavoro di moltissime persone, che a vario titolo, ma sempre con grande impegno e passione, hanno studiato le problematiche di regolazione del lago d’Idro. In qualità di coordinatore della ricerca è doveroso ricordare e ringraziare gli ingegneri Arlati, Bozzola, Colpani, Locatelli, Mangone, Modena, Mondinelli e Remondina per il loro insostituibile contributo. Fra i molti Enti che hanno reso possibile questo studio, a parte ovviamente la Comunità Montana di Valle Sabbia che è la promotrice, desidero ricordare, per disponibilità a fornire informazioni e interessanti spiegazioni, la Società Lago d’Idro, il Consorzio di Bonifica Medio Chiese, la Provincia di Brescia, l’Enel e la Regione Lombardia. XVII Il contributo di tante persone e Istituzioni che hanno dimostrato di voler risolvere, con intelligenza e perseveranza, il problema della regolazione del lago d’Idro, ha reso possibile un utilizzo più sostenibile della risorsa più preziosa che abbiamo l’obbligo di salvaguardare: l’acqua.

IL LAGO D'IDRO, 13 ANNI DI SPERIMENTAZIONE

MURACA, Alessandro;
2009-01-01

Abstract

Il volume rappresenta la sintesi di molti anni di sperimentazione e analisi dei dati raccolti da un gruppo di lavoro dell’Università di Brescia. La ricerca è stata resa possibile grazie al supporto economico della Comunità Montana della Valle Sabbia. La regolazione del lago d’Idro, come quasi sempre accade nei laghi controllati artificialmente, deve consentire un utilizzo plurimo della risorsa idrica. Gli utilizzi irriguo, idroelettrico e ricreativo influenzano gran parte delle modalità di manovra delle opere di regolazione. L’analisi di 13 anni di sperimentazione evidenzia la complessità della ricerca di una soluzione ottimale, fortemente influenzata da interessi quasi sempre in contrasto tra loro. Nel 2008, la Regione Lombardia, di concerto con le comunità locali interessate e con il contributo della Provincia Autonoma di Trento, ha proposto una regola di gestione che sembra soddisfare le molte esigenze di utilizzo delle acque. Nello stesso periodo è stata effettuata la progettazione preliminare delle nuove opere di regolazione, e all’inizio del 2009 è stato pubblicato il bando per la progettazione definitiva. La proposta di regolazione definitiva avvalla gran parte delle osservazioni che la Comunità Montana di Valle Sabbia, col supporto scientifico dell’Università di Brescia, ha presentato nel corso dei 13 anni di sperimentazione. Questo risultato, piccolo ma significativo, è frutto del lavoro di moltissime persone, che a vario titolo, ma sempre con grande impegno e passione, hanno studiato le problematiche di regolazione del lago d’Idro. In qualità di coordinatore della ricerca è doveroso ricordare e ringraziare gli ingegneri Arlati, Bozzola, Colpani, Locatelli, Mangone, Modena, Mondinelli e Remondina per il loro insostituibile contributo. Fra i molti Enti che hanno reso possibile questo studio, a parte ovviamente la Comunità Montana di Valle Sabbia che è la promotrice, desidero ricordare, per disponibilità a fornire informazioni e interessanti spiegazioni, la Società Lago d’Idro, il Consorzio di Bonifica Medio Chiese, la Provincia di Brescia, l’Enel e la Regione Lombardia. XVII Il contributo di tante persone e Istituzioni che hanno dimostrato di voler risolvere, con intelligenza e perseveranza, il problema della regolazione del lago d’Idro, ha reso possibile un utilizzo più sostenibile della risorsa più preziosa che abbiamo l’obbligo di salvaguardare: l’acqua.
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