La configurazione del potere giudiziario inevitabilmente incide sulla protezione delle posizioni individuali: i diritti dei singoli, oggi riconosciuti dalle Carte costituzionali, trovano infatti nell’attività dei magistrati il luogo della loro tutela in concreto. Pertanto, un elevato livello di garanzia delle posizioni giuridiche soggettive, che costituisce l’obiettivo principale al quale deve tendere un moderno sistema democratico, è indissolubilmente legato ad un corretto e regolare svolgimento della funzione giurisdizionale. Diviene allora importante analizzare e valutare gli strumenti predisposti dall’ordinamento per garantire il buon funzionamento della giustizia, tra i quali rientrano le norme sulla responsabilità disciplinare. Quello della responsabilità disciplinare dei magistrati è un tema molto delicato, in cui si intersecano l’esigenza di garantire uno svolgimento corretto, competente e professionale dell’attività giurisdizionale, mediante la sanzione delle condotte illecite, e l’esigenza di tutelare l’indipendenza e l’autonomia degli appartenenti all’ordine giudiziario. L’intento del volume è proprio quello di valutare il “bilanciamento” tra queste due fondamentali esigenze operato dal legislatore, soprattutto alla luce della riforma dell’ordinamento giudiziario del 2005-2007, che ha innovato profondamente la materia della responsabilità disciplinare, introducendo, tra l’altro, per la prima volta, una tipizzazione analitica delle fattispecie di illecito. Vengono quindi studiate, non senza rilievi critici e spunti di riflessione, le linee fondamentali del procedimento disciplinare, dall’analisi delle caratteristiche e delle peculiarità del “giudice dei giudici” – la Sezione disciplinare –, all’esame della configurazione del diritto disciplinare sostanziale, alla valutazione del “processo” disciplinare vero e proprio. Il lavoro è completato da una dettagliata analisi dei più significativi orientamenti giurisprudenziali della Sezione disciplinare, e dalla ricostruzione di due casi che sono stati oggetto di grande attenzione da parte dei mass media, soprattutto per la loro interrelazione con il tema, sempre più attuale, dei rapporti tra giustizia e potere politico. Si è, così, cercato di valutare l’effettività e gli eventuali profili problematici del controllo disciplinare, anche sulla base della applicazione concreta delle norme da parte del giudice disciplinare.

Implicazioni costituzionali della responsabilità disciplinare dei magistrati

APOSTOLI, Adriana
2009-01-01

Abstract

La configurazione del potere giudiziario inevitabilmente incide sulla protezione delle posizioni individuali: i diritti dei singoli, oggi riconosciuti dalle Carte costituzionali, trovano infatti nell’attività dei magistrati il luogo della loro tutela in concreto. Pertanto, un elevato livello di garanzia delle posizioni giuridiche soggettive, che costituisce l’obiettivo principale al quale deve tendere un moderno sistema democratico, è indissolubilmente legato ad un corretto e regolare svolgimento della funzione giurisdizionale. Diviene allora importante analizzare e valutare gli strumenti predisposti dall’ordinamento per garantire il buon funzionamento della giustizia, tra i quali rientrano le norme sulla responsabilità disciplinare. Quello della responsabilità disciplinare dei magistrati è un tema molto delicato, in cui si intersecano l’esigenza di garantire uno svolgimento corretto, competente e professionale dell’attività giurisdizionale, mediante la sanzione delle condotte illecite, e l’esigenza di tutelare l’indipendenza e l’autonomia degli appartenenti all’ordine giudiziario. L’intento del volume è proprio quello di valutare il “bilanciamento” tra queste due fondamentali esigenze operato dal legislatore, soprattutto alla luce della riforma dell’ordinamento giudiziario del 2005-2007, che ha innovato profondamente la materia della responsabilità disciplinare, introducendo, tra l’altro, per la prima volta, una tipizzazione analitica delle fattispecie di illecito. Vengono quindi studiate, non senza rilievi critici e spunti di riflessione, le linee fondamentali del procedimento disciplinare, dall’analisi delle caratteristiche e delle peculiarità del “giudice dei giudici” – la Sezione disciplinare –, all’esame della configurazione del diritto disciplinare sostanziale, alla valutazione del “processo” disciplinare vero e proprio. Il lavoro è completato da una dettagliata analisi dei più significativi orientamenti giurisprudenziali della Sezione disciplinare, e dalla ricostruzione di due casi che sono stati oggetto di grande attenzione da parte dei mass media, soprattutto per la loro interrelazione con il tema, sempre più attuale, dei rapporti tra giustizia e potere politico. Si è, così, cercato di valutare l’effettività e gli eventuali profili problematici del controllo disciplinare, anche sulla base della applicazione concreta delle norme da parte del giudice disciplinare.
2009
8814145954
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