La classificazione funzionale delle strade, introdotta come è noto dall'articolo 2 del Nuovo codice della strada (Ncds) (DLG 30/0411992 n° 285), si è resa necessaria in quanto la classificazione in rapporto all'ente proprietario della strada non consentiva più di dedurre I'effettivo ruolo della strada nel territorio. Tale classificazione è stata determinante per tutte le successive normative riguardanti le infrastrutture viarie, come il DM del 5/11/2001 n° 6792 "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade", che indica le caratteristiche e i parametri geometrici di ogni classe funzionale, e il DM del 19/04/2006 n° 1699 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”. I criteri da adottarsi per la classificazione funzionale delle strade, cioè il regolamento all'art. 2 del Ncds, sarebbero dovuti essere emanati dal Ministero entro il1994, come disposto dall'art. 13 del Ncds, ma ad oggi non sono stati ancora pubblicati. Emerse subito l’oggettiva difficoltà ad assegnare una sola funzione ad una strada in esercizio e, nel 1995, il Ministero dei Lavori Pubblici, nelle direttive riguardanti i Piani urbani del traffico, introdusse classi funzionali intermedie, non previste dall'art. n° 2 del Ncds, affinché le classi rispondessero meglio alle reali funzioni attribuibili alle strade in esercizio. Pertanto risulta impossibile distinguere nelle classi previste dalla normativa tutte le tipologie di strade esistenti, relativamente alle loro diverse funzioni nel territorio, in particolare quello urbano. Di conseguenza la classificazione funzionale prevista dal Ncds potrebbe realmente essere applicata solo per le strade in progetto, mentre a molte infrastrutture viarie in esercizio non si potrebbe attribuire una sola classe funzionale. La classificazione funzionale per la gestione delle strade esistenti potrebbe, quindi, essere rivista adottando criteri di classificazione che tengano conto dei diversi elementi ambientali ed anche delle velocità operative dei veicoli. I criteri proposti per la classificazione non sono in contrasto con quelli dettati dall'art. 2 del Ncds, ma cercano di tener conto dei diversi piani vigenti: urbanistico, azzonamento acustico, urbano del traffico (PUT) e del traffico della viabilità extraurbana (PTVE).

Dalla classificazione funzionale alla classificazione ambientale delle strade

MATERNINI, Giulio;FOINI, Silvia
2009-01-01

Abstract

La classificazione funzionale delle strade, introdotta come è noto dall'articolo 2 del Nuovo codice della strada (Ncds) (DLG 30/0411992 n° 285), si è resa necessaria in quanto la classificazione in rapporto all'ente proprietario della strada non consentiva più di dedurre I'effettivo ruolo della strada nel territorio. Tale classificazione è stata determinante per tutte le successive normative riguardanti le infrastrutture viarie, come il DM del 5/11/2001 n° 6792 "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade", che indica le caratteristiche e i parametri geometrici di ogni classe funzionale, e il DM del 19/04/2006 n° 1699 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”. I criteri da adottarsi per la classificazione funzionale delle strade, cioè il regolamento all'art. 2 del Ncds, sarebbero dovuti essere emanati dal Ministero entro il1994, come disposto dall'art. 13 del Ncds, ma ad oggi non sono stati ancora pubblicati. Emerse subito l’oggettiva difficoltà ad assegnare una sola funzione ad una strada in esercizio e, nel 1995, il Ministero dei Lavori Pubblici, nelle direttive riguardanti i Piani urbani del traffico, introdusse classi funzionali intermedie, non previste dall'art. n° 2 del Ncds, affinché le classi rispondessero meglio alle reali funzioni attribuibili alle strade in esercizio. Pertanto risulta impossibile distinguere nelle classi previste dalla normativa tutte le tipologie di strade esistenti, relativamente alle loro diverse funzioni nel territorio, in particolare quello urbano. Di conseguenza la classificazione funzionale prevista dal Ncds potrebbe realmente essere applicata solo per le strade in progetto, mentre a molte infrastrutture viarie in esercizio non si potrebbe attribuire una sola classe funzionale. La classificazione funzionale per la gestione delle strade esistenti potrebbe, quindi, essere rivista adottando criteri di classificazione che tengano conto dei diversi elementi ambientali ed anche delle velocità operative dei veicoli. I criteri proposti per la classificazione non sono in contrasto con quelli dettati dall'art. 2 del Ncds, ma cercano di tener conto dei diversi piani vigenti: urbanistico, azzonamento acustico, urbano del traffico (PUT) e del traffico della viabilità extraurbana (PTVE).
2009
9788856812305
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