Manifestamente problematico per l’antagonismo fra chi ne rivendica e chi invece ne contesta l’affermazione, l’attuazione e la tutela, quello dei diritti fondamentali è un tema complesso e insidioso in relazione al quale in letteratura non c’è forse un solo profilo che non sia (stato) ragione di aspro e radicale dissenso, un singolo aspetto che non sia (stato) oggetto di confronto e di scontro non solo fra coloro che sostengono l’una e rifiutano l’altra delle due posizioni antagoniste ma anche (e spesso con altrettanta drastica intransigenza) fra coloro che condividono una stessa posizione, a favore o secondo i casi contro, la pratica dei diritti, il radicamento della loro cultura e la diffusione della loro dottrina. E ancora, a partire dalla seconda metà del novecento, è un tema complesso e insidioso non solo in letteratura ma, non meno significativamente, anche nella realtà delle successive trasformazioni del diritto e della politica (inter)nazionale che, nel secondo dopoguerra, hanno scandito i diversi momenti dell’affermazione (spesso incerta e a volte contraddittoria) di quella che può dirsi “l’età dei diritti” e che, dopo la conclusione della guerra fredda, ne hanno cominciato a condizionare invece una crisi sempre più diffusa e profonda. Ora, non ignorando il rilievo della varietà di argomenti che giustificano dissensi e contrapposizioni nell’analisi della loro nozione, l’attenzione del lavoro è principalmente rivolta alla duplice dimensione, giuridica e politica, dei termini nei quali, a partire dal secondo novecento, i diritti fondamentali (non) sono stati oggetto di affermazione, attuazione e tutela. In particolare, dopo una ricognizione preliminare di interrogativi e perplessità che contribuiscono a rendere controversa la loro nozione (§ 1), l’analisi si concentra, prima, sui termini nei quali, nel secondo dopoguerra, il triplice processo di positivizzazione, generalizzazione e internazionalizzazione dei diritti ha portato all’affermazione di un nuovo modello costituzionale di diritto (inter)nazionale e di democrazia (§ 2) e, successivamente, sui principali fattori che, a conclusione della guerra fredda, hanno contribuito invece alla progressiva delegittimazione della dottrina e della cultura dei diritti, condizionando così la crisi di quel modello, non ancora pienamente realizzato, di diritto (inter)nazionale e di democrazia che avevano contribuito ad affermare (§ 3).

Diritti fondamentali

MAZZARESE, Tecla Lucia Pia
2012-01-01

Abstract

Manifestamente problematico per l’antagonismo fra chi ne rivendica e chi invece ne contesta l’affermazione, l’attuazione e la tutela, quello dei diritti fondamentali è un tema complesso e insidioso in relazione al quale in letteratura non c’è forse un solo profilo che non sia (stato) ragione di aspro e radicale dissenso, un singolo aspetto che non sia (stato) oggetto di confronto e di scontro non solo fra coloro che sostengono l’una e rifiutano l’altra delle due posizioni antagoniste ma anche (e spesso con altrettanta drastica intransigenza) fra coloro che condividono una stessa posizione, a favore o secondo i casi contro, la pratica dei diritti, il radicamento della loro cultura e la diffusione della loro dottrina. E ancora, a partire dalla seconda metà del novecento, è un tema complesso e insidioso non solo in letteratura ma, non meno significativamente, anche nella realtà delle successive trasformazioni del diritto e della politica (inter)nazionale che, nel secondo dopoguerra, hanno scandito i diversi momenti dell’affermazione (spesso incerta e a volte contraddittoria) di quella che può dirsi “l’età dei diritti” e che, dopo la conclusione della guerra fredda, ne hanno cominciato a condizionare invece una crisi sempre più diffusa e profonda. Ora, non ignorando il rilievo della varietà di argomenti che giustificano dissensi e contrapposizioni nell’analisi della loro nozione, l’attenzione del lavoro è principalmente rivolta alla duplice dimensione, giuridica e politica, dei termini nei quali, a partire dal secondo novecento, i diritti fondamentali (non) sono stati oggetto di affermazione, attuazione e tutela. In particolare, dopo una ricognizione preliminare di interrogativi e perplessità che contribuiscono a rendere controversa la loro nozione (§ 1), l’analisi si concentra, prima, sui termini nei quali, nel secondo dopoguerra, il triplice processo di positivizzazione, generalizzazione e internazionalizzazione dei diritti ha portato all’affermazione di un nuovo modello costituzionale di diritto (inter)nazionale e di democrazia (§ 2) e, successivamente, sui principali fattori che, a conclusione della guerra fredda, hanno contribuito invece alla progressiva delegittimazione della dottrina e della cultura dei diritti, condizionando così la crisi di quel modello, non ancora pienamente realizzato, di diritto (inter)nazionale e di democrazia che avevano contribuito ad affermare (§ 3).
2012
9788834837214
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