Le pronunce della Corte costituzionale in materia statutaria sono numerose ed articolate, ricoprendo sia profili di ordine formale-procedurale che sostanziale. Da un lato, hanno contribuito a definire il tipo di fonte (lo statuto regionale), la sua collocazione nel sistema, oltre che a scandirne il procedimento di approvazione. Dall’altro lato, hanno specificato la portata del contenuto necessario (con particolare riguardo al concetto di elezione diretta ed alla natura dei rapporti tra Presidente e Consiglio) oltre che del contenuto eventuale degli Statuti (riconfermando l’inefficacia giuridica dei principi generali). Alcune pronunce sono generalmente note e rappresentano decisioni chiave nella determinazione dei confini della autonomia statutaria (le sentenze nn. 304/2002; 196 e 313/2003; 2/2004; 372-378-379/2004; 12/2006; 200/2008); altre godono di minore notorietà (sentenze nn. 74/2001; 106/2002; 445 e 469/2005; 3 e 370/2006; 365/2007), ma non per questo sono meno importanti nella definizione di tale autonomia. Sebbene l’aspetto di maggiore interesse abbia anzitutto riguardato la materia-novità introdotta dalla riforma del 1999, ossia la “forma di governo”, non mancano ampie argomentazioni relative ad altri aspetti pertinenti alla più generale “forma di Regione” (come si tenta di far emergere dallo scritto). In definitiva, dall’analisi delle pronunce sembra risultare come la Corte costituzionale non possa essere “tacciata” di aver ulteriormente irrigidito ciò che – per la verità – già il legislatore costituzionale del 1999 aveva “congegnato” con vincoli assai stringenti, che lasciavano ben poco spazio al lavoro dell’interprete. La Corte, insomma, si è dimostrata riguardosa della volontà – soggettiva ed oggettiva – del legislatore della riforma, seguendo un percorso interpretativo a “rime obbligate”, privo di quelle oscillazioni che hanno invece – talora – caratterizzato la giurisprudenza costituzionale in tema di criteri di individuazione delle materie contemplate dall’art. 117, Cost.

Una sintesi ragionata della giurisprudenza costituzionale in materia statutaria

MACCABIANI, Nadia
2008-01-01

Abstract

Le pronunce della Corte costituzionale in materia statutaria sono numerose ed articolate, ricoprendo sia profili di ordine formale-procedurale che sostanziale. Da un lato, hanno contribuito a definire il tipo di fonte (lo statuto regionale), la sua collocazione nel sistema, oltre che a scandirne il procedimento di approvazione. Dall’altro lato, hanno specificato la portata del contenuto necessario (con particolare riguardo al concetto di elezione diretta ed alla natura dei rapporti tra Presidente e Consiglio) oltre che del contenuto eventuale degli Statuti (riconfermando l’inefficacia giuridica dei principi generali). Alcune pronunce sono generalmente note e rappresentano decisioni chiave nella determinazione dei confini della autonomia statutaria (le sentenze nn. 304/2002; 196 e 313/2003; 2/2004; 372-378-379/2004; 12/2006; 200/2008); altre godono di minore notorietà (sentenze nn. 74/2001; 106/2002; 445 e 469/2005; 3 e 370/2006; 365/2007), ma non per questo sono meno importanti nella definizione di tale autonomia. Sebbene l’aspetto di maggiore interesse abbia anzitutto riguardato la materia-novità introdotta dalla riforma del 1999, ossia la “forma di governo”, non mancano ampie argomentazioni relative ad altri aspetti pertinenti alla più generale “forma di Regione” (come si tenta di far emergere dallo scritto). In definitiva, dall’analisi delle pronunce sembra risultare come la Corte costituzionale non possa essere “tacciata” di aver ulteriormente irrigidito ciò che – per la verità – già il legislatore costituzionale del 1999 aveva “congegnato” con vincoli assai stringenti, che lasciavano ben poco spazio al lavoro dell’interprete. La Corte, insomma, si è dimostrata riguardosa della volontà – soggettiva ed oggettiva – del legislatore della riforma, seguendo un percorso interpretativo a “rime obbligate”, privo di quelle oscillazioni che hanno invece – talora – caratterizzato la giurisprudenza costituzionale in tema di criteri di individuazione delle materie contemplate dall’art. 117, Cost.
2008
8814144486
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