LONG ABSTRACT § INTRODUZIONE (CONTESTO DI RIFERIMENTO) § La comunicazione economico-finanziaria sta assumendo sempre più rilevanza anche nel nostro Paese, in conseguenza dell’accresciuto peso rivestito dai mercati mobiliari come canali di finanziamento e della ormai avvenuta globalizzazione dei mercati dei capitali. Nell’ambito di questo processo evolutivo, caratterizzato da un generalizzato ripensamento sull’informativa societaria in senso stretto o tradizionale, si assiste a due sostanziali modificazioni relative: - da una parte al contenuto dell’informativa destinata ai mercati finanziari; - dall’altra agli strumenti utilizzati per la gestione dei rapporti con i destinatari della comunicazione. I cambiamenti sopra indicati possono essere indagati secondo differenti approcci: l’attenzione è posta sul ruolo informativo assunto da Internet in generale e più nello specifico dal sito web, che a pieno titolo si pone come lo strumento che può veramente incidere in misura profonda sui processi di comunicazione, intervenendo in modo diretto sui costi, sui tempi e sulle modalità tecniche di fruizione delle informazioni. Nel quadro di riferimento brevemente delineato si colloca la ricerca, parte di un progetto più ampio dal titolo “Il ruolo di Internet nella comunicazione economico-finanziaria e nei rapporti con gli investitori”, cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). OBIETTIVO § L’obiettivo del volume è indagare i processi evolutivi della comunicazione finanziaria e di business via web, i fattori causali alla base dello sviluppo che si è manifestato negli ultimi anni, il contenuto della comunicazione, le modalità attraverso le quali avviene la diffusione delle informazioni, il grado di trasparenza e di salvaguardia degli utenti, le prospettive evolutive. Ciascuno di questi temi è necessariamente soggetto ad approfondimento empirico con lo scopo di verificare le scelte attuate dalle imprese, individuarne le ragioni causanti, costruire dei modelli concettuali e delle categorie logiche di analisi al fine di identificare ed interpretare comunanze e divergenze di comportamento, ricercando anche correlazioni statistiche tra livello complessivo della comunicazione economico-finanziaria via Internet ed elementi ritenuti rilevanti o esplicativi delle ragioni determinanti le scelte di diffusione. L’oggetto della ricerca è la valutazione complessiva dell’uso di Internet nella comunicazione economico-finanziaria e nei rapporti con gli investitori, attraverso l’esame dell’offerta di informazioni diffuse tramite web dalle imprese italiane, anche con un’analisi di benchmarking internazionale: il tema viene affrontato utilizzando metodi d’indagine descrittivi e quantitativi dei dati. Definita la struttura in cui si colloca il capitolo di riferimento, lo scopo del medesimo è delineare il quadro complessivo relativo alla comunicazione economica via Internet delle imprese quotate italiane. L’obiettivo è pertanto valutare il livello quali-quantitativo raggiunto in termini di informazioni comunicate e strumenti utilizzati a tale scopo, individuare i profili a cui le imprese dedicano maggiore attenzione e gli elementi che risultano ancora trascurati o inadeguati anche alla luce delle raccomandazioni Consob in materia. METODOLOGIA § La popolazione indagata relativamente all’Italia è costituita da tutte le imprese quotate al 30 giugno 2003 alla Borsa Italiana (N = 258), per le quali è disponibile un sito. Ai fini della ricerca e per delineare il percorso evolutivo seguito negli ultimi quattro anni dalle imprese italiane, si è scelto di classificarle in funzione del segmento o del mercato borsistico di appartenenza: Mib 30; Midex; Segmento Star; Nuovo Mercato; Segmento Ordinario. Per il raggiungimento delle finalità della ricerca è necessario indagare molteplici variabili elementari, riconducibili ad alcuni aggregati rilevanti. I principali sono: la struttura del sito; le caratteristiche della home page; la struttura ed il contenuto della sezione Investor Relation; le informazioni riconducibili alla comunicazione obbligatoria; le informazioni riconducibili alla comunicazione volontaria, opportunamente articolate per tipologia specifica; il grado di “apertura” internazionale (contenuto della versione inglese del sito); il bilancio sociale ed ambientale. Al fine di sintetizzare in modo esaustivo le peculiarità della comunicazione via web, le singole variabili elementari sono state ricondotte, oltre che ai precedenti aggregati, anche a due fondamentali dimensioni di analisi: il contenuto e la forma della comunicazione. Il contenuto della comunicazione è inteso come tipologia e numerosità delle informazioni disponibili nonché come livello di affidabilità e sicurezza in fase di consultazione: si tratta, in definitiva, di valutare il grado di completezza rispetto alle ipotesi originariamente formulate nella ricerca, espresse dalle variabili identificate per svolgere l’analisi empirica. I profili informativi indagati nell’ambito del contenuto sono tre: il livello di affidabilità e sicurezza; l’informativa obbligatoria; l’informativa volontaria. La forma della comunicazione richiama, invece, le principali specificità che caratterizzano o dovrebbero caratterizzare la comunicazione via Internet. Sono stati identificati sei profili di analisi: il ricorso alla lingua straniera; la navigabilità nel sito; l’accessibilità alle informazioni; l’interattività con l’utente; l’ipertestualità e la multimedialità; la fruibilità delle informazioni. L’esame delle variabili connesse all’offerta informativa è avvenuto, in un delimitato periodo temporale, attraverso delle griglie di rilevazione: gli item complessivamente considerati nell’analisi della situazione riferibile all’Italia sono 105. L’ultimo elemento di ordine metodologico riguarda i criteri di rilevazione delle variabili, alle quali è stato assegnato un punteggio 0/1 (assenza/presenza). Pur essendo importante comprendere anche la qualità delle informazioni presenti nel sito, la scelta è ricaduta principalmente sull’aspetto quantitativo in primis per le finalità della ricerca e secondariamente per le peculiarità dell’informativa via web: molteplici sono le informazioni, le fonti informative e soprattutto i destinatari. Si è quindi scelto di attribuire alle singole informazioni la medesima importanza, in modo da pervenire a indici di disclosure medi “non pesati”. Questa scelta, operata anche da altri studiosi, è stata determinata da varie considerazioni: in primo luogo, il fatto di stabilire dei pesi avrebbe introdotto elementi addizionali di tipo soggettivo nell’analisi; inoltre, allo stato attuale, non risulta l’esistenza di una classificazione, generalmente accettata, che riporti le informazioni ritenute più importanti e diffuse dalle aziende. A tutto ciò si aggiunge che alcuni autori sostengono che la definizione di pesi sia di scarsa utilità, visto che, in generale, le aziende che forniscono le informazioni più importanti sono anche quelle che diffondono le notizie ritenute di rilevanza minore. PRINCIPALI RISULTATI § In sintesi, in merito ai profili informativi del contenuto si possono esprimere le seguenti considerazioni: il grado di affidabilità e sicurezza è ancora insoddisfacente; l’informativa obbligatoria da alcuni anni è ampiamente diffusa sui siti e si evidenzia un comportamento sostanzialmente condiviso da parte delle imprese; l’informativa volontaria, globalmente considerata, appare invece non sufficiente ma in miglioramento. Nell’ambito della forma il profilo peggiore riguarda l’ipertestualità e la multimedialità: la ragione, abbastanza semplice, risiede nella sua maggiore complessità realizzativa. Sufficiente, anche se non certo pienamente soddisfacente è il ricorso alla lingua inglese, necessaria date le caratteristiche dello strumento. Con riferimento agli indici di borsa, nell’ambito del contenuto e con riferimento al posizionamento, misurato dalla media relativa, si osserva il ranking atteso: Mib30, Midex, Star, Nuovo Mercato, Ordinario. A proposito della forma si assiste, in termini di posizionamento, ad un ranking sostanzialmente analogo al precedente, fatta eccezione per il Nuovo Mercato, che si colloca in seconda posizione. Infine, dall’analisi emerge come le imprese quotate italiane siano di fatto poco sensibili alla raccomandazione della Consob 2003 che, peraltro, disciplina gli aspetti più importanti della comunicazione on-line. Non è neppure possibile sostenere la recente emanazione, in quanto già dal 2000 la Consob ha provveduto in tal senso. Più in dettaglio, soffermandosi sui risultati complessivi, ciò che preoccupa di più è la modesta osservanza delle indicazioni relative all’affidabilità ed alla sicurezza dei dati (indicazione della data di aggiornamento dei contenuti e disclaimer). Queste due richieste dovrebbero, invece, essere le prime a venire rispettate dalle imprese che decidono di comunicare informazioni di tipo economico anche tramite il sito web. La situazione migliore si riscontra in corrispondenza della documentazione obbligatoria sia a livello di disponibilità sia di completezza. Peraltro si vuole evidenziare l’incongruenza tra la presenza dei documenti e la mancata indicazione (come sovente accade) del loro grado di conformità con la copia ufficiale. Sempre relativamente a questo punto, scarse sono anche le indicazioni per il reperimento del formato cartaceo. Non soddisfacente risulta l’utilizzo della lingua nel sito nel senso che in nessun segmento di mercato vi è il 100% di corrispondenza tra versione italiana ed inglese. Inoltre, nell’analisi dei siti non si è mai trovata evidenza dell’esistenza di differenze nel contenuto in funzione delle diverse lingue. Positivamente, invece, si rileva la piena accessibilità alla sezione IR, punto di riferimento per l’utente interessato alle informazioni finanziarie. Dal quadro emerso appare evidente la necessità da parte delle imprese di un maggiore sforzo per migliorare la loro comunicazione via web. Probabilmente la sostituzione della raccomandazione con un intervento legislativo vincolante migliorerebbe notevolmente la situazione emersa dalla ricerca. GRADO DI ORIGINALITÀ § Un elemento di rilevanza è l’ampiezza e l’articolazione della ricerca complessiva, che pone l’attenzione su differenti tipologie di imprese (quotate e non), su differenti Paesi, sulla definizione di un modello concettuale di analisi dei siti web. Questo ha contribuito, almeno nel contesto italiano, a definire e ad aggiornare rispetto a precedenti ricerche lo stato dell’arte sul tema indagato. L’analisi congiunta delle due dimensioni rilevanti, contenuto e forma, ha permesso di delineare un quadro di sintesi sul complessivo processo di comunicazione. In altri termini è stata posta l’attenzione non soltanto sulle tipologie di informazioni comunicate ma anche sulle modalità di comunicazione delle stesse ossia sul grado di sfruttamento delle potenzialità di Internet. Infine, rispetto agli studi precedenti, l’analisi della comunicazione on-line è stata effettuata evidenziando gli elementi che risultano ancora trascurati o inadeguati alla luce delle raccomandazioni Consob, con la finalità di contribuire al miglioramento dell’utilizzo del sito web, ormai strumento indispensabile nella gestione dei rapporti con i destinatari nei processi di comunicazione economico-finanziaria. TIPOLOGIA DI PRODOTTO § Capitolo in volume di ricerca.

La comunicazione ai mercati finanziari delle società quotate italiane

VENEZIANI, Monica
2004-01-01

Abstract

LONG ABSTRACT § INTRODUZIONE (CONTESTO DI RIFERIMENTO) § La comunicazione economico-finanziaria sta assumendo sempre più rilevanza anche nel nostro Paese, in conseguenza dell’accresciuto peso rivestito dai mercati mobiliari come canali di finanziamento e della ormai avvenuta globalizzazione dei mercati dei capitali. Nell’ambito di questo processo evolutivo, caratterizzato da un generalizzato ripensamento sull’informativa societaria in senso stretto o tradizionale, si assiste a due sostanziali modificazioni relative: - da una parte al contenuto dell’informativa destinata ai mercati finanziari; - dall’altra agli strumenti utilizzati per la gestione dei rapporti con i destinatari della comunicazione. I cambiamenti sopra indicati possono essere indagati secondo differenti approcci: l’attenzione è posta sul ruolo informativo assunto da Internet in generale e più nello specifico dal sito web, che a pieno titolo si pone come lo strumento che può veramente incidere in misura profonda sui processi di comunicazione, intervenendo in modo diretto sui costi, sui tempi e sulle modalità tecniche di fruizione delle informazioni. Nel quadro di riferimento brevemente delineato si colloca la ricerca, parte di un progetto più ampio dal titolo “Il ruolo di Internet nella comunicazione economico-finanziaria e nei rapporti con gli investitori”, cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). OBIETTIVO § L’obiettivo del volume è indagare i processi evolutivi della comunicazione finanziaria e di business via web, i fattori causali alla base dello sviluppo che si è manifestato negli ultimi anni, il contenuto della comunicazione, le modalità attraverso le quali avviene la diffusione delle informazioni, il grado di trasparenza e di salvaguardia degli utenti, le prospettive evolutive. Ciascuno di questi temi è necessariamente soggetto ad approfondimento empirico con lo scopo di verificare le scelte attuate dalle imprese, individuarne le ragioni causanti, costruire dei modelli concettuali e delle categorie logiche di analisi al fine di identificare ed interpretare comunanze e divergenze di comportamento, ricercando anche correlazioni statistiche tra livello complessivo della comunicazione economico-finanziaria via Internet ed elementi ritenuti rilevanti o esplicativi delle ragioni determinanti le scelte di diffusione. L’oggetto della ricerca è la valutazione complessiva dell’uso di Internet nella comunicazione economico-finanziaria e nei rapporti con gli investitori, attraverso l’esame dell’offerta di informazioni diffuse tramite web dalle imprese italiane, anche con un’analisi di benchmarking internazionale: il tema viene affrontato utilizzando metodi d’indagine descrittivi e quantitativi dei dati. Definita la struttura in cui si colloca il capitolo di riferimento, lo scopo del medesimo è delineare il quadro complessivo relativo alla comunicazione economica via Internet delle imprese quotate italiane. L’obiettivo è pertanto valutare il livello quali-quantitativo raggiunto in termini di informazioni comunicate e strumenti utilizzati a tale scopo, individuare i profili a cui le imprese dedicano maggiore attenzione e gli elementi che risultano ancora trascurati o inadeguati anche alla luce delle raccomandazioni Consob in materia. METODOLOGIA § La popolazione indagata relativamente all’Italia è costituita da tutte le imprese quotate al 30 giugno 2003 alla Borsa Italiana (N = 258), per le quali è disponibile un sito. Ai fini della ricerca e per delineare il percorso evolutivo seguito negli ultimi quattro anni dalle imprese italiane, si è scelto di classificarle in funzione del segmento o del mercato borsistico di appartenenza: Mib 30; Midex; Segmento Star; Nuovo Mercato; Segmento Ordinario. Per il raggiungimento delle finalità della ricerca è necessario indagare molteplici variabili elementari, riconducibili ad alcuni aggregati rilevanti. I principali sono: la struttura del sito; le caratteristiche della home page; la struttura ed il contenuto della sezione Investor Relation; le informazioni riconducibili alla comunicazione obbligatoria; le informazioni riconducibili alla comunicazione volontaria, opportunamente articolate per tipologia specifica; il grado di “apertura” internazionale (contenuto della versione inglese del sito); il bilancio sociale ed ambientale. Al fine di sintetizzare in modo esaustivo le peculiarità della comunicazione via web, le singole variabili elementari sono state ricondotte, oltre che ai precedenti aggregati, anche a due fondamentali dimensioni di analisi: il contenuto e la forma della comunicazione. Il contenuto della comunicazione è inteso come tipologia e numerosità delle informazioni disponibili nonché come livello di affidabilità e sicurezza in fase di consultazione: si tratta, in definitiva, di valutare il grado di completezza rispetto alle ipotesi originariamente formulate nella ricerca, espresse dalle variabili identificate per svolgere l’analisi empirica. I profili informativi indagati nell’ambito del contenuto sono tre: il livello di affidabilità e sicurezza; l’informativa obbligatoria; l’informativa volontaria. La forma della comunicazione richiama, invece, le principali specificità che caratterizzano o dovrebbero caratterizzare la comunicazione via Internet. Sono stati identificati sei profili di analisi: il ricorso alla lingua straniera; la navigabilità nel sito; l’accessibilità alle informazioni; l’interattività con l’utente; l’ipertestualità e la multimedialità; la fruibilità delle informazioni. L’esame delle variabili connesse all’offerta informativa è avvenuto, in un delimitato periodo temporale, attraverso delle griglie di rilevazione: gli item complessivamente considerati nell’analisi della situazione riferibile all’Italia sono 105. L’ultimo elemento di ordine metodologico riguarda i criteri di rilevazione delle variabili, alle quali è stato assegnato un punteggio 0/1 (assenza/presenza). Pur essendo importante comprendere anche la qualità delle informazioni presenti nel sito, la scelta è ricaduta principalmente sull’aspetto quantitativo in primis per le finalità della ricerca e secondariamente per le peculiarità dell’informativa via web: molteplici sono le informazioni, le fonti informative e soprattutto i destinatari. Si è quindi scelto di attribuire alle singole informazioni la medesima importanza, in modo da pervenire a indici di disclosure medi “non pesati”. Questa scelta, operata anche da altri studiosi, è stata determinata da varie considerazioni: in primo luogo, il fatto di stabilire dei pesi avrebbe introdotto elementi addizionali di tipo soggettivo nell’analisi; inoltre, allo stato attuale, non risulta l’esistenza di una classificazione, generalmente accettata, che riporti le informazioni ritenute più importanti e diffuse dalle aziende. A tutto ciò si aggiunge che alcuni autori sostengono che la definizione di pesi sia di scarsa utilità, visto che, in generale, le aziende che forniscono le informazioni più importanti sono anche quelle che diffondono le notizie ritenute di rilevanza minore. PRINCIPALI RISULTATI § In sintesi, in merito ai profili informativi del contenuto si possono esprimere le seguenti considerazioni: il grado di affidabilità e sicurezza è ancora insoddisfacente; l’informativa obbligatoria da alcuni anni è ampiamente diffusa sui siti e si evidenzia un comportamento sostanzialmente condiviso da parte delle imprese; l’informativa volontaria, globalmente considerata, appare invece non sufficiente ma in miglioramento. Nell’ambito della forma il profilo peggiore riguarda l’ipertestualità e la multimedialità: la ragione, abbastanza semplice, risiede nella sua maggiore complessità realizzativa. Sufficiente, anche se non certo pienamente soddisfacente è il ricorso alla lingua inglese, necessaria date le caratteristiche dello strumento. Con riferimento agli indici di borsa, nell’ambito del contenuto e con riferimento al posizionamento, misurato dalla media relativa, si osserva il ranking atteso: Mib30, Midex, Star, Nuovo Mercato, Ordinario. A proposito della forma si assiste, in termini di posizionamento, ad un ranking sostanzialmente analogo al precedente, fatta eccezione per il Nuovo Mercato, che si colloca in seconda posizione. Infine, dall’analisi emerge come le imprese quotate italiane siano di fatto poco sensibili alla raccomandazione della Consob 2003 che, peraltro, disciplina gli aspetti più importanti della comunicazione on-line. Non è neppure possibile sostenere la recente emanazione, in quanto già dal 2000 la Consob ha provveduto in tal senso. Più in dettaglio, soffermandosi sui risultati complessivi, ciò che preoccupa di più è la modesta osservanza delle indicazioni relative all’affidabilità ed alla sicurezza dei dati (indicazione della data di aggiornamento dei contenuti e disclaimer). Queste due richieste dovrebbero, invece, essere le prime a venire rispettate dalle imprese che decidono di comunicare informazioni di tipo economico anche tramite il sito web. La situazione migliore si riscontra in corrispondenza della documentazione obbligatoria sia a livello di disponibilità sia di completezza. Peraltro si vuole evidenziare l’incongruenza tra la presenza dei documenti e la mancata indicazione (come sovente accade) del loro grado di conformità con la copia ufficiale. Sempre relativamente a questo punto, scarse sono anche le indicazioni per il reperimento del formato cartaceo. Non soddisfacente risulta l’utilizzo della lingua nel sito nel senso che in nessun segmento di mercato vi è il 100% di corrispondenza tra versione italiana ed inglese. Inoltre, nell’analisi dei siti non si è mai trovata evidenza dell’esistenza di differenze nel contenuto in funzione delle diverse lingue. Positivamente, invece, si rileva la piena accessibilità alla sezione IR, punto di riferimento per l’utente interessato alle informazioni finanziarie. Dal quadro emerso appare evidente la necessità da parte delle imprese di un maggiore sforzo per migliorare la loro comunicazione via web. Probabilmente la sostituzione della raccomandazione con un intervento legislativo vincolante migliorerebbe notevolmente la situazione emersa dalla ricerca. GRADO DI ORIGINALITÀ § Un elemento di rilevanza è l’ampiezza e l’articolazione della ricerca complessiva, che pone l’attenzione su differenti tipologie di imprese (quotate e non), su differenti Paesi, sulla definizione di un modello concettuale di analisi dei siti web. Questo ha contribuito, almeno nel contesto italiano, a definire e ad aggiornare rispetto a precedenti ricerche lo stato dell’arte sul tema indagato. L’analisi congiunta delle due dimensioni rilevanti, contenuto e forma, ha permesso di delineare un quadro di sintesi sul complessivo processo di comunicazione. In altri termini è stata posta l’attenzione non soltanto sulle tipologie di informazioni comunicate ma anche sulle modalità di comunicazione delle stesse ossia sul grado di sfruttamento delle potenzialità di Internet. Infine, rispetto agli studi precedenti, l’analisi della comunicazione on-line è stata effettuata evidenziando gli elementi che risultano ancora trascurati o inadeguati alla luce delle raccomandazioni Consob, con la finalità di contribuire al miglioramento dell’utilizzo del sito web, ormai strumento indispensabile nella gestione dei rapporti con i destinatari nei processi di comunicazione economico-finanziaria. TIPOLOGIA DI PRODOTTO § Capitolo in volume di ricerca.
2004
9788846465009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/17370
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