Gli anni ottanta e novanta del secolo scorso sono stati caratterizzati dalla fine dell’era dei gestori unici delle TLC e dall’istituzione e trasformazione della Autorità di settore da garanti del monopolio in soggetti dotati di strumenti in grado di influenzare le strategie dei gestori stessi. Il dibattito e gli studi del passato si sono focalizzati per lo più sul tema delle liberalizzazioni, dimenticando talvolta che liberalizzazione non è sinonimo di deregolamentazione, finalizzata ad accrescere i livelli di concorrenza, tanto più in settori cruciali come quello delle TLC gravato dalla presenza di potenti operatori ex-monopolisti. Il capitolo, sulla base dell’esperienza degli Stati Uniti e del Regno Unito in cui si è riscontrata un’apertura dei mercati insieme ad un incremento degli interventi di regolamentazione, muove dallo studio dell’evoluzione del regime di regolamentazione in Italia e in Europa. Il contributo analizza in particolare il quadro competitivo esistente in Italia e il comportamento strategico dell’incumbent. L’evidenza empirica con riferimento al caso italiano dimostra il persistere di ostacoli alla concorrenza, determinati da comportamenti anticompetitivi posti in essere dell’ex monopolista. il lavoro contiene una modellizzazione dei comportamenti anticompetitivi attraverso l’analisi di alcune delle azioni intraprese dall’incumbent nell’ultimo decennio. Il contributo si chiude con l‘individuazione di possibili rimedi alle strategie dei gestori limitative della concorrenza e si interroga sulle modalità alternative di concorrenza a disposizione (concorrenza su reti o servizi), analizzando il caso inglese posto a confronto con quello italiano. Sulla base di tali premesse vengono individuati i possibili rimedi attivabili dalle autorità per la concorrenza e viene delineato uno specifico modello di concorrenza per l’Italia.
La regolamentazione della concorrenza nelle telecomunicazioni fisse in Europa e il comportamento della grande impresa
FALINI, Alberto
2007-01-01
Abstract
Gli anni ottanta e novanta del secolo scorso sono stati caratterizzati dalla fine dell’era dei gestori unici delle TLC e dall’istituzione e trasformazione della Autorità di settore da garanti del monopolio in soggetti dotati di strumenti in grado di influenzare le strategie dei gestori stessi. Il dibattito e gli studi del passato si sono focalizzati per lo più sul tema delle liberalizzazioni, dimenticando talvolta che liberalizzazione non è sinonimo di deregolamentazione, finalizzata ad accrescere i livelli di concorrenza, tanto più in settori cruciali come quello delle TLC gravato dalla presenza di potenti operatori ex-monopolisti. Il capitolo, sulla base dell’esperienza degli Stati Uniti e del Regno Unito in cui si è riscontrata un’apertura dei mercati insieme ad un incremento degli interventi di regolamentazione, muove dallo studio dell’evoluzione del regime di regolamentazione in Italia e in Europa. Il contributo analizza in particolare il quadro competitivo esistente in Italia e il comportamento strategico dell’incumbent. L’evidenza empirica con riferimento al caso italiano dimostra il persistere di ostacoli alla concorrenza, determinati da comportamenti anticompetitivi posti in essere dell’ex monopolista. il lavoro contiene una modellizzazione dei comportamenti anticompetitivi attraverso l’analisi di alcune delle azioni intraprese dall’incumbent nell’ultimo decennio. Il contributo si chiude con l‘individuazione di possibili rimedi alle strategie dei gestori limitative della concorrenza e si interroga sulle modalità alternative di concorrenza a disposizione (concorrenza su reti o servizi), analizzando il caso inglese posto a confronto con quello italiano. Sulla base di tali premesse vengono individuati i possibili rimedi attivabili dalle autorità per la concorrenza e viene delineato uno specifico modello di concorrenza per l’Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.