Il controllo di qualità sui getti generalmente comprende una estesa varietà di ispezioni di diverso tipo e spazia dalle analisi dimensionali ai controlli dello stato delle superfici, passando per la verifica delle proprietà meccaniche e della composizione chimica, nonché la ricerca ed esame di eventuali difetti interni. Tralasciando in questa sede il controllo dimensionale e la determinazione delle caratteristiche meccaniche e della composizione chimica, si può effettuare una distinzione tra le differenti tipologie di esami effettuati semplicemente sulla base del fatto che prevedano, o meno, la distruzione totale o parziale del getto: in tali termini si parla di controlli distruttivi o non distruttivi. Generalmente i metodi di ispezione delle superfici sono del tipo non distruttivo in quanto si basano semplicemente sull’osservazione visiva del getto alla ricerca di eventuali non conformità. Tali analisi vengono solitamente effettuate ad occhio nudo; può tuttavia essere necessario, in casi particolari, ricorrere a lenti di ingrandimento o stereomicroscopio per amplificare i dettagli del difetto ed individuarne più facilmente le cause. Particolari tipologie di non conformità superficiali, principalmente criccature affioranti, possono essere meglio identificate utilizzando dei metodi di ispezione che permettono di visualizzare con maggior contrasto i difetti: in tal caso si utilizzano liquidi penetranti, correnti indotte o campi magnetici. Per quanto riguarda i difetti interni, la loro individuazione può essere effettuata mediante controlli non distruttivi del tipo radiologico (radioscopia, radiografia e TAC) o mediante ultrasuoni. Con tali metodi, tuttavia, risulta estremamente difficile effettuare una diagnosi sulla tipologia del difetto, se non discernere un’inclusione da una porosità. A tal proposito è frequente dover ricorrere a controlli di tipo distruttivo sul componente, sezionarlo, preparalo opportunamente ed analizzarne i difetti. Accanto a tali consolidate metodologie analitiche, si stanno oggi delineando nuove procedure mirate a testare particolari caratteristiche richieste ai getti quale, ad esempio, la tenuta a pressione. Tali metodi di prova forniscono risultati sintetici, cioè non entrano in merito alle cause di un comportamento, ma lo valutano quantitativamente in maniera oggettiva. E’ sempre da tener presente che la maggior parte delle prove ed analisi sono regolate da apposite normative ed, al fine di rendere i risultati delle stesse ripetitivi e paragonabili, sarebbe auspicabile rifarsi a suddette norme qualora possibile.

Difetti e collaudo dei getti in lega leggera

PANVINI, Andrea;
2007-01-01

Abstract

Il controllo di qualità sui getti generalmente comprende una estesa varietà di ispezioni di diverso tipo e spazia dalle analisi dimensionali ai controlli dello stato delle superfici, passando per la verifica delle proprietà meccaniche e della composizione chimica, nonché la ricerca ed esame di eventuali difetti interni. Tralasciando in questa sede il controllo dimensionale e la determinazione delle caratteristiche meccaniche e della composizione chimica, si può effettuare una distinzione tra le differenti tipologie di esami effettuati semplicemente sulla base del fatto che prevedano, o meno, la distruzione totale o parziale del getto: in tali termini si parla di controlli distruttivi o non distruttivi. Generalmente i metodi di ispezione delle superfici sono del tipo non distruttivo in quanto si basano semplicemente sull’osservazione visiva del getto alla ricerca di eventuali non conformità. Tali analisi vengono solitamente effettuate ad occhio nudo; può tuttavia essere necessario, in casi particolari, ricorrere a lenti di ingrandimento o stereomicroscopio per amplificare i dettagli del difetto ed individuarne più facilmente le cause. Particolari tipologie di non conformità superficiali, principalmente criccature affioranti, possono essere meglio identificate utilizzando dei metodi di ispezione che permettono di visualizzare con maggior contrasto i difetti: in tal caso si utilizzano liquidi penetranti, correnti indotte o campi magnetici. Per quanto riguarda i difetti interni, la loro individuazione può essere effettuata mediante controlli non distruttivi del tipo radiologico (radioscopia, radiografia e TAC) o mediante ultrasuoni. Con tali metodi, tuttavia, risulta estremamente difficile effettuare una diagnosi sulla tipologia del difetto, se non discernere un’inclusione da una porosità. A tal proposito è frequente dover ricorrere a controlli di tipo distruttivo sul componente, sezionarlo, preparalo opportunamente ed analizzarne i difetti. Accanto a tali consolidate metodologie analitiche, si stanno oggi delineando nuove procedure mirate a testare particolari caratteristiche richieste ai getti quale, ad esempio, la tenuta a pressione. Tali metodi di prova forniscono risultati sintetici, cioè non entrano in merito alle cause di un comportamento, ma lo valutano quantitativamente in maniera oggettiva. E’ sempre da tener presente che la maggior parte delle prove ed analisi sono regolate da apposite normative ed, al fine di rendere i risultati delle stesse ripetitivi e paragonabili, sarebbe auspicabile rifarsi a suddette norme qualora possibile.
2007
9788848115612
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