Nell’Ottocento si assiste al rapido aumento degli ospedali comunali istituiti dalla carità privata, senza che l’autorità statale ne pianifichi lo sviluppo. Nel Bresciano, in poco più di un secolo, questi istituti triplicarono, conoscendo una maggiore crescita nei comuni economicamente più prosperi, mentre i distretti poveri si vedevano penalizzati sia nel numero dei nosocomi sia in quello dei posti letto. Accanto a uno squilibrio quantitativo tra comuni rurali poveri e ricchi, se ne affiancava uno qualitativo che penalizzava quasi tutti i nosocomi rurali rispetto a quelli urbani. Infatti, mentre gli ospedali della città lentamente si avviarono verso la modernizzazione, quelli comunali continuarono per lungo tempo ad accogliere persone affette da infermità croniche e a essere un ibrido tra l’ambulatorio e l’ospizio. Questo studio individua alcune linee di tendenza generali mediante l’analisi comparativa di casi diversi, rinunciando alla ricostruzione delle vicende delle singole istituzioni. In particolare al centro dell’attenzione è la rete ospedaliera via via istituita sul territorio provinciale che, modificando la tipologia urbanocentrica dell’organizzazione nosocomiale e rompendo con il sistema assistenziale, che voleva generalmente curati a domicilio i malati poveri dei villaggi, costituisce la matrice storica sulla quale si è strutturato l’attuale sistema ospedaliero.
The Formation of the Hospital Network in the Brescian Region between the Eighteenth and Twentieth Centuries
ONGER, Sergio
2007-01-01
Abstract
Nell’Ottocento si assiste al rapido aumento degli ospedali comunali istituiti dalla carità privata, senza che l’autorità statale ne pianifichi lo sviluppo. Nel Bresciano, in poco più di un secolo, questi istituti triplicarono, conoscendo una maggiore crescita nei comuni economicamente più prosperi, mentre i distretti poveri si vedevano penalizzati sia nel numero dei nosocomi sia in quello dei posti letto. Accanto a uno squilibrio quantitativo tra comuni rurali poveri e ricchi, se ne affiancava uno qualitativo che penalizzava quasi tutti i nosocomi rurali rispetto a quelli urbani. Infatti, mentre gli ospedali della città lentamente si avviarono verso la modernizzazione, quelli comunali continuarono per lungo tempo ad accogliere persone affette da infermità croniche e a essere un ibrido tra l’ambulatorio e l’ospizio. Questo studio individua alcune linee di tendenza generali mediante l’analisi comparativa di casi diversi, rinunciando alla ricostruzione delle vicende delle singole istituzioni. In particolare al centro dell’attenzione è la rete ospedaliera via via istituita sul territorio provinciale che, modificando la tipologia urbanocentrica dell’organizzazione nosocomiale e rompendo con il sistema assistenziale, che voleva generalmente curati a domicilio i malati poveri dei villaggi, costituisce la matrice storica sulla quale si è strutturato l’attuale sistema ospedaliero.File | Dimensione | Formato | |
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