Col passare del tempo i principi comunitari della tutela ambientale hanno acquisito una crescente effettività in virtù della loro tracimazione nel corpo vivente del diritto comunitario derivato, rivelando pertanto un’attitudine ad essere considerati anche a carattere non meramente programmatico. Lo scritto si propone pertanto di verificare in quale misura – e con quali conseguenze applicative – i principi contenuti nei Trattati hanno avuto concreta influenza sul delinearsi delle politiche comunitarie di protezione dell’ambiente. Attraverso l’approfondimento delle principali discipline di settore (vengono in particolare considerati la protezione della flora e della fauna, gli organismi geneticamente modificati, la tutela delle acque, l’inquinamento acustico, l’inquinamento atmosferico, i rifiuti, le sostanze nucleari e la radioattività, le altre sostanze pericolose ed il rischio di incidenti rilevanti, l’inquinamento integrato) è possibile apprezzare l’ampio ricorso alla “direttiva” quale strumento cardine per la realizzazione delle politiche comunitarie in materia ambientale. Questo rivela l’intento di fare degli organi comunitari i garanti di quella realizzazione, senza però rinunciare alla necessità che le più rilevanti decisioni da assumere nell’ottica della protezione siano il più possibile “partecipate”.
Diritto comunitario e discipline ambientali di settore
LOMBARDI, Paola
2006-01-01
Abstract
Col passare del tempo i principi comunitari della tutela ambientale hanno acquisito una crescente effettività in virtù della loro tracimazione nel corpo vivente del diritto comunitario derivato, rivelando pertanto un’attitudine ad essere considerati anche a carattere non meramente programmatico. Lo scritto si propone pertanto di verificare in quale misura – e con quali conseguenze applicative – i principi contenuti nei Trattati hanno avuto concreta influenza sul delinearsi delle politiche comunitarie di protezione dell’ambiente. Attraverso l’approfondimento delle principali discipline di settore (vengono in particolare considerati la protezione della flora e della fauna, gli organismi geneticamente modificati, la tutela delle acque, l’inquinamento acustico, l’inquinamento atmosferico, i rifiuti, le sostanze nucleari e la radioattività, le altre sostanze pericolose ed il rischio di incidenti rilevanti, l’inquinamento integrato) è possibile apprezzare l’ampio ricorso alla “direttiva” quale strumento cardine per la realizzazione delle politiche comunitarie in materia ambientale. Questo rivela l’intento di fare degli organi comunitari i garanti di quella realizzazione, senza però rinunciare alla necessità che le più rilevanti decisioni da assumere nell’ottica della protezione siano il più possibile “partecipate”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.