Il lavoro rappresenta una digressione su alcune delle più significative implicazioni del principio solidaristico (statuito, in via generale, dall’art. 2 della Costituzione italiana e specificato in numerose altre disposizioni della Carta fondamentale) che riguardano, da un lato, la più generale tematica della forma istituzionale dell’ordinamento e dunque dei meccanismi di redistribuzione della ricchezza che l’organizzazione statale intende predisporre; dall’altro lato, la necessaria estensione soggettiva dei doveri, invadendo, per tale via, la problematica della universalità delle situazioni giuridiche soggettive. Tale contributo ha l’obiettivo di coniugare indicazioni costituzionali e possibilità interpretative imposte dalle nuove dinamiche sociali, utilizzando, per quanto possibile, ricostruzioni che consentano di porre la tematica dei diritti in posizione di pari ordinazione rispetto a quella dei doveri, provando cioè a riequilibrare l’approccio metodologico che, in sede di teoria generale, da sempre contraddistingue le riflessioni sulle situazioni giuridiche soggettive. Per poter almeno riuscire ad affermare che una evoluzione verso un nuovo primato dei doveri degli individui può rappresentare, oggi in misura maggiore che in passato, un fattore in grado di trascendere le differenze sociali, culturali, etniche ed indirizzare per tale via gli ordinamenti giuridici – non più solo nazionali – verso un reale soddisfacimento tanto del principio d’uguaglianza quanto del concetto di cittadinanza sociale.
LA SVALUTAZIONE DEL PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ. CRISI DI UN VALORE FONDAMENTALE PER LA DEMOCRAZIA
APOSTOLI, Adriana
2012-01-01
Abstract
Il lavoro rappresenta una digressione su alcune delle più significative implicazioni del principio solidaristico (statuito, in via generale, dall’art. 2 della Costituzione italiana e specificato in numerose altre disposizioni della Carta fondamentale) che riguardano, da un lato, la più generale tematica della forma istituzionale dell’ordinamento e dunque dei meccanismi di redistribuzione della ricchezza che l’organizzazione statale intende predisporre; dall’altro lato, la necessaria estensione soggettiva dei doveri, invadendo, per tale via, la problematica della universalità delle situazioni giuridiche soggettive. Tale contributo ha l’obiettivo di coniugare indicazioni costituzionali e possibilità interpretative imposte dalle nuove dinamiche sociali, utilizzando, per quanto possibile, ricostruzioni che consentano di porre la tematica dei diritti in posizione di pari ordinazione rispetto a quella dei doveri, provando cioè a riequilibrare l’approccio metodologico che, in sede di teoria generale, da sempre contraddistingue le riflessioni sulle situazioni giuridiche soggettive. Per poter almeno riuscire ad affermare che una evoluzione verso un nuovo primato dei doveri degli individui può rappresentare, oggi in misura maggiore che in passato, un fattore in grado di trascendere le differenze sociali, culturali, etniche ed indirizzare per tale via gli ordinamenti giuridici – non più solo nazionali – verso un reale soddisfacimento tanto del principio d’uguaglianza quanto del concetto di cittadinanza sociale.File | Dimensione | Formato | |
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