La Fondazione Cariplo dà vita, nel 2009, al progetto Distretti Culturali, con il quale si impegna a finanziare la crescita culturale di specifici ambiti territoriali con il fine dichiarato di promuoverne lo sviluppo anche economico. Dalla lettura dei documenti della Fondazione inerenti il progetto emerge come essa identifichi la creatività, e non in primis il turismo, come possibile cinghia di trasmissione tra crescita culturale ed economica. La creatività è intesa come fattore determinante al fine di migliorare la competitività di un territorio. Questo approccio dimostra come, a livello di indirizzi di politica culturale, il mondo delle fondazioni bancarie stia recependo le istanze della letteratura internazionale di Economia della Cultura ben prima della controparte pubblica. Si argomenta che tale circostanza è probabilmente legata al caratterizzarsi di tali enti per un orizzonte temporale lungo, in quanto essi sono meno sottoposti alle distorsioni tipiche dell’agire del policy maker pubblico, tra cui quelle legate alla pressione elettorale. Ma le caratteristiche di governance di tali enti non garantiscono che tale caratterizzazione si manterrà anche in futuro.

Valorizzazione del patrimonio culturale e crescita del capitale creativo: il distretto culturale della Valle Camonica.

DALLE NOGARE, Chiara
2013-01-01

Abstract

La Fondazione Cariplo dà vita, nel 2009, al progetto Distretti Culturali, con il quale si impegna a finanziare la crescita culturale di specifici ambiti territoriali con il fine dichiarato di promuoverne lo sviluppo anche economico. Dalla lettura dei documenti della Fondazione inerenti il progetto emerge come essa identifichi la creatività, e non in primis il turismo, come possibile cinghia di trasmissione tra crescita culturale ed economica. La creatività è intesa come fattore determinante al fine di migliorare la competitività di un territorio. Questo approccio dimostra come, a livello di indirizzi di politica culturale, il mondo delle fondazioni bancarie stia recependo le istanze della letteratura internazionale di Economia della Cultura ben prima della controparte pubblica. Si argomenta che tale circostanza è probabilmente legata al caratterizzarsi di tali enti per un orizzonte temporale lungo, in quanto essi sono meno sottoposti alle distorsioni tipiche dell’agire del policy maker pubblico, tra cui quelle legate alla pressione elettorale. Ma le caratteristiche di governance di tali enti non garantiscono che tale caratterizzazione si manterrà anche in futuro.
2013
9788887115796
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