L’articolo affronta il tema dell’impiego della nozione di societas in Cicerone. Questi utilizza in più occasioni l’immagine della societas per designare il consorzio umano e talvolta i meccanismi giuridici e le nozioni tecniche della omonima figura contrattuale sono applicate alla descrizione della ‘società’ civile. Lo studio si propone di chiarire quale valore debba attribuirsi all’utilizzo della nozione giuridica di societas; in particolare, in qual misura l’applicazione di essa rimandi alla omonima figura contrattualistica. Dopo un cursorio esame delle due principali linee dottrinarie – l’una che coglie nel pensiero ciceroniano la volontà di ‘giuridicizzare’ la societas hominum (visiona contrattualistica), l’altra che pensa ad un impiego del termine in senso atecnico (visione naturalistica) – si passa alla lettura delle fonti, da cui emerge con chiarezza la marcata impostazione giuridica nell’uso del concetto di societas, rilevando, però, al contempo la sostanza filosofica della riflessione di Cicerone. Si prendono quindi in considerazione il contesto politico-sociale in cui Cicerone visse gli ultimi anni di vita e il suo rapporto con la filosofia greca, in specie lo stoicismo. La conclusione cui si perviene è che lo schema della societas sia impiegato con intento non definitorio, ma argomentativo-espositivo: servirebbe, in altre parole, a ‘strutturare’ dall’interno il nuovo assetto della respublica, a fare comprendere come Cicerone auspicava che questa venisse organizzata dopo un’epoca di stravolgimenti. Serviva inoltre a veicolare nella cultura romana, attraverso l’impiego di schemi di pensiero noti, concetti derivati dalla filosofia greca.
Societas quam ingeneravit natura. Brevi considerazioni sul concetto di societas in Cicerone
TURELLI, Giovanni
2007-01-01
Abstract
L’articolo affronta il tema dell’impiego della nozione di societas in Cicerone. Questi utilizza in più occasioni l’immagine della societas per designare il consorzio umano e talvolta i meccanismi giuridici e le nozioni tecniche della omonima figura contrattuale sono applicate alla descrizione della ‘società’ civile. Lo studio si propone di chiarire quale valore debba attribuirsi all’utilizzo della nozione giuridica di societas; in particolare, in qual misura l’applicazione di essa rimandi alla omonima figura contrattualistica. Dopo un cursorio esame delle due principali linee dottrinarie – l’una che coglie nel pensiero ciceroniano la volontà di ‘giuridicizzare’ la societas hominum (visiona contrattualistica), l’altra che pensa ad un impiego del termine in senso atecnico (visione naturalistica) – si passa alla lettura delle fonti, da cui emerge con chiarezza la marcata impostazione giuridica nell’uso del concetto di societas, rilevando, però, al contempo la sostanza filosofica della riflessione di Cicerone. Si prendono quindi in considerazione il contesto politico-sociale in cui Cicerone visse gli ultimi anni di vita e il suo rapporto con la filosofia greca, in specie lo stoicismo. La conclusione cui si perviene è che lo schema della societas sia impiegato con intento non definitorio, ma argomentativo-espositivo: servirebbe, in altre parole, a ‘strutturare’ dall’interno il nuovo assetto della respublica, a fare comprendere come Cicerone auspicava che questa venisse organizzata dopo un’epoca di stravolgimenti. Serviva inoltre a veicolare nella cultura romana, attraverso l’impiego di schemi di pensiero noti, concetti derivati dalla filosofia greca.File | Dimensione | Formato | |
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