Lo scritto affronta, con taglio monografico, la complessa e dibattuta tematica degli accordi esteri delle Regioni e del tormentato rapporto esistente fra queste e lo Stato centrale in ordine alla loro conclusione. Il volume prende posizione in merito alla diffusa tendenza che riconduce al diritto internazionale tutti gli accordi delle Regioni, solo perché conclusi con soggetti esteri. Attraverso un’attenta ricostruzione degli istituti e principi chiave nella materia – quali quelli di potere e delle sue diverse espressioni, nonché quelli di soggetto giuridico, organo, ecc. – e un’accurata analisi della prassi degli accordi regionali, l’indagine dimostra che gli accordi che le Regioni concludono con l’estero assumono natura assai varia e solo una percentuale assai ridotta degli stessi presenta natura di diritto internazionale. Si tratta per la maggior parte di contratti e di intese e, cioè, di accordi, rispettivamente, privi di valore giuridico o aventi valore giuridico statale, ma che non producono effetti di diritto internazionale e che solo raramente assumono “rilevanza” su questo piano. Nei rari casi in cui, effettivamente, le Regioni procedono alla conclusione di veri e propri accordi internazionali, si è potuto accertare che essi costituiscono espressione di una competenza estera regionale, legittimamente attribuita ed esercitata nel rispetto dei limiti e dei termini della loro attribuzione. In questo senso, si è avuto modo di sgomberare il campo da una serie di equivoci e luoghi comuni esistenti nella materia, come quello secondo cui un accordo concluso dalle Regioni con un ente estero senza disporre della necessaria competenza impegni, comunque, il proprio Stato di appartenenza sul piano internazionale, mettendone in gioco la responsabilità nei rapporti con la controparte estera.
Gli accordi delle Regioni con soggetti esteri e il diritto internazionale
MURA, Loredana
2007-01-01
Abstract
Lo scritto affronta, con taglio monografico, la complessa e dibattuta tematica degli accordi esteri delle Regioni e del tormentato rapporto esistente fra queste e lo Stato centrale in ordine alla loro conclusione. Il volume prende posizione in merito alla diffusa tendenza che riconduce al diritto internazionale tutti gli accordi delle Regioni, solo perché conclusi con soggetti esteri. Attraverso un’attenta ricostruzione degli istituti e principi chiave nella materia – quali quelli di potere e delle sue diverse espressioni, nonché quelli di soggetto giuridico, organo, ecc. – e un’accurata analisi della prassi degli accordi regionali, l’indagine dimostra che gli accordi che le Regioni concludono con l’estero assumono natura assai varia e solo una percentuale assai ridotta degli stessi presenta natura di diritto internazionale. Si tratta per la maggior parte di contratti e di intese e, cioè, di accordi, rispettivamente, privi di valore giuridico o aventi valore giuridico statale, ma che non producono effetti di diritto internazionale e che solo raramente assumono “rilevanza” su questo piano. Nei rari casi in cui, effettivamente, le Regioni procedono alla conclusione di veri e propri accordi internazionali, si è potuto accertare che essi costituiscono espressione di una competenza estera regionale, legittimamente attribuita ed esercitata nel rispetto dei limiti e dei termini della loro attribuzione. In questo senso, si è avuto modo di sgomberare il campo da una serie di equivoci e luoghi comuni esistenti nella materia, come quello secondo cui un accordo concluso dalle Regioni con un ente estero senza disporre della necessaria competenza impegni, comunque, il proprio Stato di appartenenza sul piano internazionale, mettendone in gioco la responsabilità nei rapporti con la controparte estera.File | Dimensione | Formato | |
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