In this book the results of a research on physicians in Italy have been discussed. The research involved a survey of some 900 doctors working in three pivotal (in terms of sociological representation) counties of the country: Turin (representing the North-West); Ancona (Center-North-East); and Cosenza (South). The sample was stratified by sex, age and specialty. The main question to be asked for is: what are the doctors’ motivations for practicing medicine and can these motivations be generalized into weberian ideal types as to make a typology of physicians? And how these motivational profiles affect, and in their turn are affected by, socio-demographic and other (i. e. political) variables? Summing up, four motivational factors have been devised: the economic-instrumental, the scientific, the status-traditional and the altruistic-humanitarian. As a result two ideal-types of medical doctors stood out and they are characterized by different mixes of the four factors and by different sizes: the physicians “by passion” (almost half of all doctors, with a strong prevalence of the scientific and altruistic-humanitarian attitudes and a weak presence of the other two), “by profession” (almost 30%, with a balanced degree of each kind of attitude). Four more ideal types came out but were much less diffused: the physicians “by chance” (less than 10%, every attitude is weak), “by vocation, or by calling” (with a strong prevalence of the scientific attitude), “by compassion” (with a strong prevalence of the altruistic-humanitarian attitude) and “by greed” (a residual group located in Ancona, with a strong prevalence of the economic-instrumental attitude). Qual è oggi il ruolo del medico? Quali motivazioni lo spingono a scegliere la professione? Che stile di vita conduce? Come percepisce le sfide poste dai diversi attori del sistema sanitario (pazienti, manager, politici)? Come sono cambiati i rapporti con i pazienti? E quelli con le altre professioni sanitarie e con le medicine non convenzionali? Esiste ancora un’identità professionale unitaria, un senso di appartenenza condiviso, oppure la professione medica è frantumata in segmenti fra loro separati? Basato su un’inchiesta che ha coinvolto circa 900 medici iscritti agli Ordini professionali di tre province italiane (Ancona, Cosenza e Torino), il volume indaga su tutti questi interrogativi. Dalle risposte fornite emerge un quadro completo dei diversi modi di essere e sentirsi medico oggi in Italia. L’analisi delle motivazioni nella scelta della professione ha aiutato a costruire una rassegna di tali modi, mentre la riflessione sull’autonomia professionale ha consentito di definire meglio la portata delle sfide esterne e, soprattutto, di capire perché i manager siano percepiti come gli «avversari» più pericolosi. Il volume si conclude con una scommessa sul futuro e prova ad immaginare le chances di successo di un nuovo professionalismo che sia in grado di esercitare un ruolo di «leadership morale», ossia di farsi carico dei fini generali della sanità e degli interessi della collettività. Tale possibilità si gioca fra i condizionamenti che i medici subiscono a livello individuale e la capacità di determinazione del proprio destino che la professione possiede come attore collettivo. Per questo, come direbbe il dottor Manson della «Cittadella» di Cronin, sarebbe decisivo un gruppo di professionisti «concordi, non concorrenti».

I medici in Italia: motivazioni, autonomia, appartenenza

SPERANZA, Lorenzo;
2008-01-01

Abstract

In this book the results of a research on physicians in Italy have been discussed. The research involved a survey of some 900 doctors working in three pivotal (in terms of sociological representation) counties of the country: Turin (representing the North-West); Ancona (Center-North-East); and Cosenza (South). The sample was stratified by sex, age and specialty. The main question to be asked for is: what are the doctors’ motivations for practicing medicine and can these motivations be generalized into weberian ideal types as to make a typology of physicians? And how these motivational profiles affect, and in their turn are affected by, socio-demographic and other (i. e. political) variables? Summing up, four motivational factors have been devised: the economic-instrumental, the scientific, the status-traditional and the altruistic-humanitarian. As a result two ideal-types of medical doctors stood out and they are characterized by different mixes of the four factors and by different sizes: the physicians “by passion” (almost half of all doctors, with a strong prevalence of the scientific and altruistic-humanitarian attitudes and a weak presence of the other two), “by profession” (almost 30%, with a balanced degree of each kind of attitude). Four more ideal types came out but were much less diffused: the physicians “by chance” (less than 10%, every attitude is weak), “by vocation, or by calling” (with a strong prevalence of the scientific attitude), “by compassion” (with a strong prevalence of the altruistic-humanitarian attitude) and “by greed” (a residual group located in Ancona, with a strong prevalence of the economic-instrumental attitude). Qual è oggi il ruolo del medico? Quali motivazioni lo spingono a scegliere la professione? Che stile di vita conduce? Come percepisce le sfide poste dai diversi attori del sistema sanitario (pazienti, manager, politici)? Come sono cambiati i rapporti con i pazienti? E quelli con le altre professioni sanitarie e con le medicine non convenzionali? Esiste ancora un’identità professionale unitaria, un senso di appartenenza condiviso, oppure la professione medica è frantumata in segmenti fra loro separati? Basato su un’inchiesta che ha coinvolto circa 900 medici iscritti agli Ordini professionali di tre province italiane (Ancona, Cosenza e Torino), il volume indaga su tutti questi interrogativi. Dalle risposte fornite emerge un quadro completo dei diversi modi di essere e sentirsi medico oggi in Italia. L’analisi delle motivazioni nella scelta della professione ha aiutato a costruire una rassegna di tali modi, mentre la riflessione sull’autonomia professionale ha consentito di definire meglio la portata delle sfide esterne e, soprattutto, di capire perché i manager siano percepiti come gli «avversari» più pericolosi. Il volume si conclude con una scommessa sul futuro e prova ad immaginare le chances di successo di un nuovo professionalismo che sia in grado di esercitare un ruolo di «leadership morale», ossia di farsi carico dei fini generali della sanità e degli interessi della collettività. Tale possibilità si gioca fra i condizionamenti che i medici subiscono a livello individuale e la capacità di determinazione del proprio destino che la professione possiede come attore collettivo. Per questo, come direbbe il dottor Manson della «Cittadella» di Cronin, sarebbe decisivo un gruppo di professionisti «concordi, non concorrenti».
2008
9788815127235
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