Il lavoro riporta i risultati di una ricerca finalizzata ad aggiornare e completare le basi conoscitive indispensabili alla predisposizione di adeguate politiche strutturali, dell’occupazione e del lavoro in Alto Adige, con particolare riguardo all’elaborazione di strategie formative collocabili in un’ottica di sviluppo umano. Le ipotesi teoriche sottostanti il lavoro fanno riferimento agli sviluppi dell’analisi economica neo-ricardiana e al concetto di “sistema produttivo verticalmente integrato”, da essa introdotto e approfondito. In questa luce, nell’analisi delle prospettive a medio termine della composizione professionale della domanda di lavoro assume un ruolo cruciale la dimensione territoriale, in cui acquistano significato le interconnessioni a monte e a valle dei sistemi produttivi presenti, nonché le infrastrutture materiali e sociali disponibili. Al fine di cogliere l’evoluzione dei mercati del lavoro altoatesini nell’ultimo decennio del secolo scorso si sono messi a confronto i risultati del censimento del 2001 e del 1991; l’analisi delle informazioni di fonte Istat-Astat, Ire-Camera di Commercio di Bolzano, Ufficio Provinciale del Lavoro ha consentito di delinearne gli sviluppi all’inizio di questo millennio. In base a queste tali analisi si sono evidenziate le caratteristiche di tali mercati, cercando di metterne in luce gli squilibri strutturali, i ‘fattori di criticità’ e le potenzialità presenti. Le informazioni quantitative sui mercati del lavoro locali altoatesini hanno suggerito l’opportunità di approfondire l’analisi del principale mercato locale, quello centrato sul capoluogo di provincia di Bolzano, dove si concentra la localizzazione e la gestione del capitale materiale, economico e sociale altoatesino. Si è cercato infine di sviluppare una serie di osservazioni su come gli squilibri rilevati possano essere affrontati e superati, anche alla luce di insegnamenti provenienti da altre esperienze italiane e straniere, in una prospettiva di medio-lungo periodo, attraverso politiche di sviluppo umano, con particolare riguardo a quelle concernenti l’apprendimento per tutta la vita da parte dei lavoratori.

Le prospettive dell'occupazione nei mercati del lavoro locali altoatesini

TAGLIAFERRI, Tiziana
2006-01-01

Abstract

Il lavoro riporta i risultati di una ricerca finalizzata ad aggiornare e completare le basi conoscitive indispensabili alla predisposizione di adeguate politiche strutturali, dell’occupazione e del lavoro in Alto Adige, con particolare riguardo all’elaborazione di strategie formative collocabili in un’ottica di sviluppo umano. Le ipotesi teoriche sottostanti il lavoro fanno riferimento agli sviluppi dell’analisi economica neo-ricardiana e al concetto di “sistema produttivo verticalmente integrato”, da essa introdotto e approfondito. In questa luce, nell’analisi delle prospettive a medio termine della composizione professionale della domanda di lavoro assume un ruolo cruciale la dimensione territoriale, in cui acquistano significato le interconnessioni a monte e a valle dei sistemi produttivi presenti, nonché le infrastrutture materiali e sociali disponibili. Al fine di cogliere l’evoluzione dei mercati del lavoro altoatesini nell’ultimo decennio del secolo scorso si sono messi a confronto i risultati del censimento del 2001 e del 1991; l’analisi delle informazioni di fonte Istat-Astat, Ire-Camera di Commercio di Bolzano, Ufficio Provinciale del Lavoro ha consentito di delinearne gli sviluppi all’inizio di questo millennio. In base a queste tali analisi si sono evidenziate le caratteristiche di tali mercati, cercando di metterne in luce gli squilibri strutturali, i ‘fattori di criticità’ e le potenzialità presenti. Le informazioni quantitative sui mercati del lavoro locali altoatesini hanno suggerito l’opportunità di approfondire l’analisi del principale mercato locale, quello centrato sul capoluogo di provincia di Bolzano, dove si concentra la localizzazione e la gestione del capitale materiale, economico e sociale altoatesino. Si è cercato infine di sviluppare una serie di osservazioni su come gli squilibri rilevati possano essere affrontati e superati, anche alla luce di insegnamenti provenienti da altre esperienze italiane e straniere, in una prospettiva di medio-lungo periodo, attraverso politiche di sviluppo umano, con particolare riguardo a quelle concernenti l’apprendimento per tutta la vita da parte dei lavoratori.
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