Il criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei debiti è stato introdotto in Italia con il D. Lgs. 139/2015, a seguito del recepimento della Direttiva 2013/34/UE. La presente trattazione si propone di indagare il criterio e le sue implicazioni sull’informativa di bilancio, con particolare riferimento sia al sistema giuridico-contabile del quale è originario, sia alla dottrina e alla legislazione nazionale. In particolare, il criterio presenta taluni profili di criticità, in parte relativi, o di contesto, inerenti alla sua incompleta coerenza con i caratteri distintivi delle civil law countries, in parte intrinseci, cioè sussistenti a prescindere dall’ambito di adozione e derivanti soprattutto dalla logica finanziaria sulla quale si basa. Da questa analisi emerge in particolare come il nuovo criterio di valutazione non apporti benefici informativi significativi a favore degli interpreti, soprattutto “esterni”, del bilancio, ma al contrario conduca a una rappresentazione dei valori per taluni versi fuorviante, soprattutto nei riguardi dei creditori sociali.

Profili critici relativi al criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei debiti di finanziamento

Annalisa Baldissera
2018-01-01

Abstract

Il criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei debiti è stato introdotto in Italia con il D. Lgs. 139/2015, a seguito del recepimento della Direttiva 2013/34/UE. La presente trattazione si propone di indagare il criterio e le sue implicazioni sull’informativa di bilancio, con particolare riferimento sia al sistema giuridico-contabile del quale è originario, sia alla dottrina e alla legislazione nazionale. In particolare, il criterio presenta taluni profili di criticità, in parte relativi, o di contesto, inerenti alla sua incompleta coerenza con i caratteri distintivi delle civil law countries, in parte intrinseci, cioè sussistenti a prescindere dall’ambito di adozione e derivanti soprattutto dalla logica finanziaria sulla quale si basa. Da questa analisi emerge in particolare come il nuovo criterio di valutazione non apporti benefici informativi significativi a favore degli interpreti, soprattutto “esterni”, del bilancio, ma al contrario conduca a una rappresentazione dei valori per taluni versi fuorviante, soprattutto nei riguardi dei creditori sociali.
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