RAZIONALE. La carenza di Vitamina D attiva nel paziente uremico è uno dei principali fattori patogenetici della CKD-MBD; di conseguenza la terapia con calcitriolo ed analoghi è utilizzata nel suo trattamento. Meno considerata, e a lungo misconosciuta, è la valutazione dell'effetto della correzione del deficit di 25(OH)D3 presente sia nel paziente uremico sia nella popolazione generale. CASISTICA E METODI. Dal 2010 è iniziato il programma di normalizzazione dei livelli sierici di 25(OH)D3 nei dializzati del nostro centro prevalenti al 31-12-2009. L'analisi è stata ristretta a quelli ancora in trattamento a fine 2011. I pazienti sono stati trattati con dosaggio settimanale di calcifediolo a basse dosi (2000–4000 U/settimana) e hanno continuato l’usuale terapia per CKD-MBD, con aggiustamenti terapeutici in accordo alle linee guida KDIGO. RISULTATI. 186 pazienti sono stati studiati: 117 maschi; età 69±14 anni, età dialitica 81±53 mesi. I pazienti trattati con calcifediolo erano 25/186 (3%) all'inizio e 135/186 (73%) al termine dell’osservazione (p<0,001). La concentrazione sierica di vitamina D aumentava da 8.9±7.6 ng/ml a 38.0 ±23.5 ng/ml (p<0,001). Mentre la concentrazione ematica di calcifediolo aumentava progressivamente, calcemia e fosforemia si mantenevano nel range di normalità. PTHi diminuiva significativamente (da310 a251 pg/ml; p<0,02). La mediana della dose di Calcitriolo passava da 0.49±0.67 mcg/settimana a 0.36±0.55 mcg/sett (p=0.02), quella di paracalcitolo da 3.6±5.85 mcg/settimana a 3.03 ± 4.51 mcg/settimana (p<0.001). CONCLUSIONI. La normalizzazione dei livelli plasmatici di 25(OH)D3 nell'emodializzato è fattibile senza effetti negativi sulle concentrazioni plasmatiche di Calcio e Fosforo e permette di ridurre la terapia per il controllo della CKD-MBD.

CORREZIONE DELL’IPOVITAMINOSI D [25(OH)D3] NEL PAZIENTE DIALIZZATO. EFFETTI SUL METABOLISMO CALCIO-FOSFORICO

J. Assonfack
Software
;
C. Camerini
Investigation
;
E. Movilli
Investigation
;
P. Gaggia
Investigation
;
R. Zubani
Investigation
;
G. Cancarini
2013-01-01

Abstract

RAZIONALE. La carenza di Vitamina D attiva nel paziente uremico è uno dei principali fattori patogenetici della CKD-MBD; di conseguenza la terapia con calcitriolo ed analoghi è utilizzata nel suo trattamento. Meno considerata, e a lungo misconosciuta, è la valutazione dell'effetto della correzione del deficit di 25(OH)D3 presente sia nel paziente uremico sia nella popolazione generale. CASISTICA E METODI. Dal 2010 è iniziato il programma di normalizzazione dei livelli sierici di 25(OH)D3 nei dializzati del nostro centro prevalenti al 31-12-2009. L'analisi è stata ristretta a quelli ancora in trattamento a fine 2011. I pazienti sono stati trattati con dosaggio settimanale di calcifediolo a basse dosi (2000–4000 U/settimana) e hanno continuato l’usuale terapia per CKD-MBD, con aggiustamenti terapeutici in accordo alle linee guida KDIGO. RISULTATI. 186 pazienti sono stati studiati: 117 maschi; età 69±14 anni, età dialitica 81±53 mesi. I pazienti trattati con calcifediolo erano 25/186 (3%) all'inizio e 135/186 (73%) al termine dell’osservazione (p<0,001). La concentrazione sierica di vitamina D aumentava da 8.9±7.6 ng/ml a 38.0 ±23.5 ng/ml (p<0,001). Mentre la concentrazione ematica di calcifediolo aumentava progressivamente, calcemia e fosforemia si mantenevano nel range di normalità. PTHi diminuiva significativamente (da310 a251 pg/ml; p<0,02). La mediana della dose di Calcitriolo passava da 0.49±0.67 mcg/settimana a 0.36±0.55 mcg/sett (p=0.02), quella di paracalcitolo da 3.6±5.85 mcg/settimana a 3.03 ± 4.51 mcg/settimana (p<0.001). CONCLUSIONI. La normalizzazione dei livelli plasmatici di 25(OH)D3 nell'emodializzato è fattibile senza effetti negativi sulle concentrazioni plasmatiche di Calcio e Fosforo e permette di ridurre la terapia per il controllo della CKD-MBD.
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