Il periodo perinatale comporta processi biologici (concepimento, gravidanza, parto/nascita e primo sviluppo del bimbo) e psicologici, intendendo una perinatalità psichica in relazione al progetto generativo e genitoriale di ogni coppia. Anomalie e sviluppi patologici che improvvisamente possono subentrare durante il processo della filiazione ne possono cambiare gli esiti: diagnosi prenatale infausta, aborto spontaneo, morte endouterina, morti neonatali e materne sono eventi tragici i cui vissuti drammatici possono sconvolgere l’evoluzione della perinatalità psichica; il progetto generativo e genitoriale della donna e della coppia (Imbasciati, Cena, 2007, 2011, 2015), viene bruscamente interrotto. I problemi relativi alle morti perinatali sono affrontati dalla donna, dalla coppia a seconda del contesto familiare, sociale e culturale in cui vivono i genitori. La scienza se ne occupa con un’eterogeneità di approcci: medici, epidemiologici, sociali, giuridici e psicologici. Nelle ricerche empiriche internazionali si utilizzano definizioni specifiche per indicare questi eventi nefasti e si rende pertanto necessaria una breve esplicitazione introduttiva. In letteratura con perinatal loss (Bhat, Byatt, 2016) vengono prevalentemente indicati: a) Miscarriage/spontaneous abortion/ Recurrence Pregnancy Loss (RPL), b) Stillbirth, c) Neonatal death. Un evento di perinatal loss, come accade per una diagnosi infausta, è un fatto traumatico1, che si verifica in modo improvviso, inaspettato e violento che può avere le connotazioni di un PTSD – Post Traumatic Stress Disorder (Chung, Reed, 2016) per la donna, la coppia, a volte anche per il personale che offre assistenza. Il dolore, a seguito della morte di una persona cara viene descritto attraverso due fasi: una prima (grief) caratterizzata da dolore intenso, acute grief, subito dopo la morte, con manifestazione di crisi di pianto oppure disforia, intensa preoccupazione, disturbi neurovegetativi, difficoltà di concentrazione, disinteresse nei confronti dei rapporti sociali e delle normali attività quotidiane; e una fase successiva, in cui il dolore diventa più integrato, integrated o abiding grief, attraverso il ricordo del defunto. Il passaggio dalla fase acute grief a quella di integrated o abiding grief dovrebbe avvenire entro i primi mesi dalla morte in cui la persona perduta viene introiettata nella memoria. Le morti endouterine sono ancora poco evidenziate: la rivista The Lancet (2016) denuncia che sono sostanzialmente invisibili nelle discussioni globali sulla salute materna e neonatale.La morte di un bambino prima della nascita è un evento tragico che sovverte “l’ordine naturale” della vita e segna profondamente i genitori e le famiglie. Solitudine, rabbia, dolore, impotenza, vuoto, shock sono alcune delle emozioni che manifestano i genitori dopo la morte del loro bambino e, sebbene alcuni genitori sviluppino sintomi patologici, secondo i dati riportati dalla letteratura internazionale, alla maggior parte di loro non accade. Ci si domanda allora quale possano essere i fattori protettivi e quale possa essere il miglior modo per sostenere i genitori e le famiglie in questi tragici momenti. Gli studi in letteratura concordano che i fattori protettivi importanti per non incorrere in un complicated grief possono essere i supporti sociali del proprio nucleo familiare di appartenenza, come parenti e amici, e l’intervento di personale professionale sociosanitario competente. Tra i fattori protettivi viene segnalato il supporto emotivo ricevuto in ospedale (Toedter et al., 2001). Anche i supporti che possono provenire dalle comunità religiose sono un’altra fonte di sostegno sociale: la fede, con una partecipazione attiva è stata correlata ad un aumento della percezione di sostegno sociale che può favorire una diminuzione del dolore, connesso allo stress dei genitori (Mcintosh et al., 1993).In Psicologia Clinica Perinatale “prendersi cura “di questi aspetti traumatici e dolorosi della perinatal loss è uno tra gli obiettivi imprescinbili per la prevenzione e la promozione della salute mentale dei genitori

Cena L., Lazzaroni S. Perinatal loss: trauma, dolore e salute mentale dei genitori

Cena L
2018-01-01

Abstract

Il periodo perinatale comporta processi biologici (concepimento, gravidanza, parto/nascita e primo sviluppo del bimbo) e psicologici, intendendo una perinatalità psichica in relazione al progetto generativo e genitoriale di ogni coppia. Anomalie e sviluppi patologici che improvvisamente possono subentrare durante il processo della filiazione ne possono cambiare gli esiti: diagnosi prenatale infausta, aborto spontaneo, morte endouterina, morti neonatali e materne sono eventi tragici i cui vissuti drammatici possono sconvolgere l’evoluzione della perinatalità psichica; il progetto generativo e genitoriale della donna e della coppia (Imbasciati, Cena, 2007, 2011, 2015), viene bruscamente interrotto. I problemi relativi alle morti perinatali sono affrontati dalla donna, dalla coppia a seconda del contesto familiare, sociale e culturale in cui vivono i genitori. La scienza se ne occupa con un’eterogeneità di approcci: medici, epidemiologici, sociali, giuridici e psicologici. Nelle ricerche empiriche internazionali si utilizzano definizioni specifiche per indicare questi eventi nefasti e si rende pertanto necessaria una breve esplicitazione introduttiva. In letteratura con perinatal loss (Bhat, Byatt, 2016) vengono prevalentemente indicati: a) Miscarriage/spontaneous abortion/ Recurrence Pregnancy Loss (RPL), b) Stillbirth, c) Neonatal death. Un evento di perinatal loss, come accade per una diagnosi infausta, è un fatto traumatico1, che si verifica in modo improvviso, inaspettato e violento che può avere le connotazioni di un PTSD – Post Traumatic Stress Disorder (Chung, Reed, 2016) per la donna, la coppia, a volte anche per il personale che offre assistenza. Il dolore, a seguito della morte di una persona cara viene descritto attraverso due fasi: una prima (grief) caratterizzata da dolore intenso, acute grief, subito dopo la morte, con manifestazione di crisi di pianto oppure disforia, intensa preoccupazione, disturbi neurovegetativi, difficoltà di concentrazione, disinteresse nei confronti dei rapporti sociali e delle normali attività quotidiane; e una fase successiva, in cui il dolore diventa più integrato, integrated o abiding grief, attraverso il ricordo del defunto. Il passaggio dalla fase acute grief a quella di integrated o abiding grief dovrebbe avvenire entro i primi mesi dalla morte in cui la persona perduta viene introiettata nella memoria. Le morti endouterine sono ancora poco evidenziate: la rivista The Lancet (2016) denuncia che sono sostanzialmente invisibili nelle discussioni globali sulla salute materna e neonatale.La morte di un bambino prima della nascita è un evento tragico che sovverte “l’ordine naturale” della vita e segna profondamente i genitori e le famiglie. Solitudine, rabbia, dolore, impotenza, vuoto, shock sono alcune delle emozioni che manifestano i genitori dopo la morte del loro bambino e, sebbene alcuni genitori sviluppino sintomi patologici, secondo i dati riportati dalla letteratura internazionale, alla maggior parte di loro non accade. Ci si domanda allora quale possano essere i fattori protettivi e quale possa essere il miglior modo per sostenere i genitori e le famiglie in questi tragici momenti. Gli studi in letteratura concordano che i fattori protettivi importanti per non incorrere in un complicated grief possono essere i supporti sociali del proprio nucleo familiare di appartenenza, come parenti e amici, e l’intervento di personale professionale sociosanitario competente. Tra i fattori protettivi viene segnalato il supporto emotivo ricevuto in ospedale (Toedter et al., 2001). Anche i supporti che possono provenire dalle comunità religiose sono un’altra fonte di sostegno sociale: la fede, con una partecipazione attiva è stata correlata ad un aumento della percezione di sostegno sociale che può favorire una diminuzione del dolore, connesso allo stress dei genitori (Mcintosh et al., 1993).In Psicologia Clinica Perinatale “prendersi cura “di questi aspetti traumatici e dolorosi della perinatal loss è uno tra gli obiettivi imprescinbili per la prevenzione e la promozione della salute mentale dei genitori
2018
978-88-917-6193-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/506415
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