Il saggio intende ricostruire le dinamiche, e le principali tematiche sottostanti, di una fase, tecnicamente complessa e politicamente molto delicata, della riforma giudiziaria del 1890 intrapresa dallo statista e giurista Giuseppe Zanardelli: la parte dedicata alla "Modificazione della circoscrizione giudiziaria e miglioramento degli stipendi della magistratura" (legge 30 marzo 1890 n. 6702). La ricostruzione si basa su documentazione d’archivio in gran parte inedita: non solo documenti ufficiali, ma anche appunti personali, memorie, corrispondenze, annotazioni di studio, che registrarono aspirazioni, umori, utopie, compromessi nutriti dai soggetti storici che parteciparono al movimento di riforma. La loro analisi, oltre a permettere una adeguata comprensione tecnica della genesi dell’ordinamento giudiziario dell’Italia unificata e del ruolo, abile e pragmatico, ivi giuocato da Zanardelli, offre anche l’opportunità per uno sguardo inedito all'edificio che si andava erigendo di quello Stato unitario, del quale la magistratura rappresentava non solo uno dei Poteri, ma costituiva anche la "prima linea" di contatto tra cittadini e Stato

Giuseppe Zanardelli e la riforma dell’ordinamento giudiziario (1890). Linee per un'indagine d'archivio. La “scabrosa materia” della soppressione delle sedi giudiziarie

CASSI, Aldo Andrea
2017-01-01

Abstract

Il saggio intende ricostruire le dinamiche, e le principali tematiche sottostanti, di una fase, tecnicamente complessa e politicamente molto delicata, della riforma giudiziaria del 1890 intrapresa dallo statista e giurista Giuseppe Zanardelli: la parte dedicata alla "Modificazione della circoscrizione giudiziaria e miglioramento degli stipendi della magistratura" (legge 30 marzo 1890 n. 6702). La ricostruzione si basa su documentazione d’archivio in gran parte inedita: non solo documenti ufficiali, ma anche appunti personali, memorie, corrispondenze, annotazioni di studio, che registrarono aspirazioni, umori, utopie, compromessi nutriti dai soggetti storici che parteciparono al movimento di riforma. La loro analisi, oltre a permettere una adeguata comprensione tecnica della genesi dell’ordinamento giudiziario dell’Italia unificata e del ruolo, abile e pragmatico, ivi giuocato da Zanardelli, offre anche l’opportunità per uno sguardo inedito all'edificio che si andava erigendo di quello Stato unitario, del quale la magistratura rappresentava non solo uno dei Poteri, ma costituiva anche la "prima linea" di contatto tra cittadini e Stato
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