Nella metodologia osservativa dell’interazione genitore-bambino sono state introdotte nuove strumentazioni audiovisive e nuove tecniche di videosservazione: per esempio la codifica dei dati viene effettuata attraverso l’analisi sequenziale delle interazioni che vengono osservate (Bakerman 1978; Bakerman, Gottman 1986). Le videosservazioni offrono la registrazione dell’osservazione diretta delle interazioni della relazione genitore-bambino: in genere hanno una durata limitata e vengono effettuate in momenti di gioco libero, in situazioni in cui viene assegnato alla diade un compito da svolgere; o durante il pasto del bambino. Le registrazioni consentono di rivedere più volte le interazioni che avvengono e di discuterle con altri osservatori. I dati videoregistrati consentono elaborazioni per l’analisi del filmato, attraverso tecniche di accelerazione, rallentamento, fermo immagine. Con tali strumenti la clinica amplia l’indagine in un modello di sviluppo in cui il bambino è in continua interazione dinamica con l’esperienza della famiglia e del contesto sociale. In ambito clinico inoltre, se l’osservatore ritiene necessario un qualche intervento per la presenza di difficoltà o disturbi interattivi,la tecnica del video feedback consente di rivedere la videoregistrazione di momenti particolarmente significativi insieme alla famiglia:questo stimola nei genitori una riflessione e una condivisione emotiva dei fenomeni osservati. Si possono così organizzare interventi terapeutici, ricercando concretamente insieme agli attori del processo relazionale nuove modalità di comunicazione, più adeguate, partendo dall’osservazione e dalla analisi di quelle individuate come non congrue e poco funzionali. Sebbene da vertici differenti, gli studi psicoanalitici, quelli dell’Infant Research e della teoria dell’attaccamento convergono nel rilevare la presenza di indicatori, che possono essere individuati a caratterizzare, positivamente o negativamente, l’interazione bambino-caregiver che si esplica attraverso l’accudimento del bimbo e l’espressione delle cure materne. In particolare sono stati focalizzati processi di regolazione affettiva dalla teoria dell’attaccamento e dall’Infant Research attraverso parametri misurabili con strumentazioni sperimentali. Nel capitolo viene evidenziata una modalità per valutare la qualità delle cure materne secondo il costrutto di sensibilità del caregiver. Viene presentato uno strumento utilizzato dalla ricerca per valutare la qualità dell’interazione diadica: il Child-Adult Relationship Experimental Index (CARE-Index)di Patricia Crittenden (1988, 1994), procedura di videosservazione, applicabile dalla nascita fino ai 36 mesi. Questo strumento si colloca nel quadro teorico della teoria dell’attaccamento e valuta i comportamenti che si manifestano nelle interazioni tra genitore e bambino e il modo con cui tra di loro sono funzionalmente collegati. La procedura del CARE-Index prende in considerazione indicatori quali la sensibilità, espressione della qualità delle cure genitoriali, e la cooperazione del bimbo. Lo strumento consente di effettuare screening precoci per individuare situazioni di rischio e di cure genitoriali non adeguate, o addirittura dannose per lo sviluppo del bambino (Cena, Imbasciati 2009). La Crittenden considera i costrutti della Ainsworth sulla qualità dell’attaccamento (gli «stili») confrontandoli con lo specifico concetto, che ella sviluppa, di «responsività sensibile»: il CARE-Index prende in considerazione le funzioni che caratterizzano il comportamento di una persona che si prende cura di un bimbo in modo sensibile e responsivo. La procedura, seguita in video-osservazione, è costituita da una sequenza di interazioni di gioco libero tra un caregiver e un bambino, che ha la caratteristica di poter essere utilizzata non soltanto con le madri, ma anche con i padri, sin dalla nascita del bimbo, in ambiente naturale, o in un laboratorio, in condizioni non minacciose; la sua durata può variare dai tre ai cinque minuti .Lo strumento valuta «caratteristiche diadiche associate all’attaccamento » (Crittenden 2004): il costrutto principale considera la sensibilità e la responsività del caregiver ai segnali del bambino, attorno ai quali viene strutturato un sistema di codifica. La sensibilità,anche se può sembrare una peculiarità individuale, non viene valutata a livello individuale, ma è considerata un «costrutto diadico », valutabile all’interno di una specifica relazione. Nelle interazioni viene osservato come sensibile ogni comportamento adulto che evidenzi uno stato di benessere e piacere nel bambino, con una riduzione del suo stato di disagio. Un caregiver è considerato tanto più sensibile quanto più riesce a rispondere in modo adeguato alle «specifiche caratteristiche individuali di quel bambino». Le videosservazioni vengono codificate seguendo una procedura precisa e dettagliata, che può venire condotta solo da codificatori esperti, formati attraverso percorsi rigorosi di un addestramento controllato da un gruppo scientifico internazionale di formatori e dalla Crittenden stessa. Il percorso prevede che il formando debba aver conseguito evidenze statistiche di attendibilità. La procedura di codifica prende in considerazione un periodo dello sviluppo dell’infante abbastanza ampio, da 0 a 36 mesi, e pertanto i codificatori devono tener conto dei diversi aspetti e caratteristiche dei processi evolutivi e psichici del bambino, con le loro caratteristiche a seconda dell’età del soggetto. Durante l'interazione diadica vengono analizzati sette aspetti della comunicazione non verbale e verbale :quattro sono relativi alle caratteristiche dello stato affettivo (espressione del volto, espressione verbale, posizione dei due membri della diade e contatto corporeo, qualità dello stato affettivo complessivo) durante l’interazione. Gli altri tre sono aspetti relativi alle scansioni temporali nella successione dei turni, al controllo e alla scelta dell’attività. Di ogni comportamento viene considerata la «funzione» interpersonale (Crittenden 2008): ogni configurazione comportamentale viene codificata nel contesto del comportamento reciproco dell’altro membro della diade, considerando tutte le informazioni, in relazione alla «funzione» che un determinato comportamento ha per quella determinata diade, nel contesto di quella specifica relazione. Le scale con cui è stato costruito lo strumento sono tre per il caregiver e quattro per il bimbo. Le scale per l’adulto valutano la dimensione della sensibilità del caregiver, oppure il controllo e la non responsività. Il comportamento del bambino viene valutato attraverso quattro scale: cooperante, difficile, compulsivo, passivo La fine individuazione delle sette scale permette di parametrare sinteticamente sia dimensioni materne che del bimbo e di correlarle, ottenendo in tal modo una dettagliata valutazione, quasi una «misura», della diade, che permette notevoli indicazioni diagnostiche e prognostiche.

La valutazione delle cure materne

CENA, Loredana
2011-01-01

Abstract

Nella metodologia osservativa dell’interazione genitore-bambino sono state introdotte nuove strumentazioni audiovisive e nuove tecniche di videosservazione: per esempio la codifica dei dati viene effettuata attraverso l’analisi sequenziale delle interazioni che vengono osservate (Bakerman 1978; Bakerman, Gottman 1986). Le videosservazioni offrono la registrazione dell’osservazione diretta delle interazioni della relazione genitore-bambino: in genere hanno una durata limitata e vengono effettuate in momenti di gioco libero, in situazioni in cui viene assegnato alla diade un compito da svolgere; o durante il pasto del bambino. Le registrazioni consentono di rivedere più volte le interazioni che avvengono e di discuterle con altri osservatori. I dati videoregistrati consentono elaborazioni per l’analisi del filmato, attraverso tecniche di accelerazione, rallentamento, fermo immagine. Con tali strumenti la clinica amplia l’indagine in un modello di sviluppo in cui il bambino è in continua interazione dinamica con l’esperienza della famiglia e del contesto sociale. In ambito clinico inoltre, se l’osservatore ritiene necessario un qualche intervento per la presenza di difficoltà o disturbi interattivi,la tecnica del video feedback consente di rivedere la videoregistrazione di momenti particolarmente significativi insieme alla famiglia:questo stimola nei genitori una riflessione e una condivisione emotiva dei fenomeni osservati. Si possono così organizzare interventi terapeutici, ricercando concretamente insieme agli attori del processo relazionale nuove modalità di comunicazione, più adeguate, partendo dall’osservazione e dalla analisi di quelle individuate come non congrue e poco funzionali. Sebbene da vertici differenti, gli studi psicoanalitici, quelli dell’Infant Research e della teoria dell’attaccamento convergono nel rilevare la presenza di indicatori, che possono essere individuati a caratterizzare, positivamente o negativamente, l’interazione bambino-caregiver che si esplica attraverso l’accudimento del bimbo e l’espressione delle cure materne. In particolare sono stati focalizzati processi di regolazione affettiva dalla teoria dell’attaccamento e dall’Infant Research attraverso parametri misurabili con strumentazioni sperimentali. Nel capitolo viene evidenziata una modalità per valutare la qualità delle cure materne secondo il costrutto di sensibilità del caregiver. Viene presentato uno strumento utilizzato dalla ricerca per valutare la qualità dell’interazione diadica: il Child-Adult Relationship Experimental Index (CARE-Index)di Patricia Crittenden (1988, 1994), procedura di videosservazione, applicabile dalla nascita fino ai 36 mesi. Questo strumento si colloca nel quadro teorico della teoria dell’attaccamento e valuta i comportamenti che si manifestano nelle interazioni tra genitore e bambino e il modo con cui tra di loro sono funzionalmente collegati. La procedura del CARE-Index prende in considerazione indicatori quali la sensibilità, espressione della qualità delle cure genitoriali, e la cooperazione del bimbo. Lo strumento consente di effettuare screening precoci per individuare situazioni di rischio e di cure genitoriali non adeguate, o addirittura dannose per lo sviluppo del bambino (Cena, Imbasciati 2009). La Crittenden considera i costrutti della Ainsworth sulla qualità dell’attaccamento (gli «stili») confrontandoli con lo specifico concetto, che ella sviluppa, di «responsività sensibile»: il CARE-Index prende in considerazione le funzioni che caratterizzano il comportamento di una persona che si prende cura di un bimbo in modo sensibile e responsivo. La procedura, seguita in video-osservazione, è costituita da una sequenza di interazioni di gioco libero tra un caregiver e un bambino, che ha la caratteristica di poter essere utilizzata non soltanto con le madri, ma anche con i padri, sin dalla nascita del bimbo, in ambiente naturale, o in un laboratorio, in condizioni non minacciose; la sua durata può variare dai tre ai cinque minuti .Lo strumento valuta «caratteristiche diadiche associate all’attaccamento » (Crittenden 2004): il costrutto principale considera la sensibilità e la responsività del caregiver ai segnali del bambino, attorno ai quali viene strutturato un sistema di codifica. La sensibilità,anche se può sembrare una peculiarità individuale, non viene valutata a livello individuale, ma è considerata un «costrutto diadico », valutabile all’interno di una specifica relazione. Nelle interazioni viene osservato come sensibile ogni comportamento adulto che evidenzi uno stato di benessere e piacere nel bambino, con una riduzione del suo stato di disagio. Un caregiver è considerato tanto più sensibile quanto più riesce a rispondere in modo adeguato alle «specifiche caratteristiche individuali di quel bambino». Le videosservazioni vengono codificate seguendo una procedura precisa e dettagliata, che può venire condotta solo da codificatori esperti, formati attraverso percorsi rigorosi di un addestramento controllato da un gruppo scientifico internazionale di formatori e dalla Crittenden stessa. Il percorso prevede che il formando debba aver conseguito evidenze statistiche di attendibilità. La procedura di codifica prende in considerazione un periodo dello sviluppo dell’infante abbastanza ampio, da 0 a 36 mesi, e pertanto i codificatori devono tener conto dei diversi aspetti e caratteristiche dei processi evolutivi e psichici del bambino, con le loro caratteristiche a seconda dell’età del soggetto. Durante l'interazione diadica vengono analizzati sette aspetti della comunicazione non verbale e verbale :quattro sono relativi alle caratteristiche dello stato affettivo (espressione del volto, espressione verbale, posizione dei due membri della diade e contatto corporeo, qualità dello stato affettivo complessivo) durante l’interazione. Gli altri tre sono aspetti relativi alle scansioni temporali nella successione dei turni, al controllo e alla scelta dell’attività. Di ogni comportamento viene considerata la «funzione» interpersonale (Crittenden 2008): ogni configurazione comportamentale viene codificata nel contesto del comportamento reciproco dell’altro membro della diade, considerando tutte le informazioni, in relazione alla «funzione» che un determinato comportamento ha per quella determinata diade, nel contesto di quella specifica relazione. Le scale con cui è stato costruito lo strumento sono tre per il caregiver e quattro per il bimbo. Le scale per l’adulto valutano la dimensione della sensibilità del caregiver, oppure il controllo e la non responsività. Il comportamento del bambino viene valutato attraverso quattro scale: cooperante, difficile, compulsivo, passivo La fine individuazione delle sette scale permette di parametrare sinteticamente sia dimensioni materne che del bimbo e di correlarle, ottenendo in tal modo una dettagliata valutazione, quasi una «misura», della diade, che permette notevoli indicazioni diagnostiche e prognostiche.
2011
9788897412144
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/453144
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact