Tanto si è discusso - in dottrina - sulla forma di governo regionale, ed a ragione, in quanto la stessa Costituzione - per la prima volta - ha positivizzato il (tanto evanescente) concetto. In particolare, in uno scenario, transitorio o a regime (per l'ipotesi in cui le regioni optino per l'elezione diretta del presidente della regione), di rafforzamento della posizione e dei poteri del presidente della giunta, si è discusso sull'esigenza, per finalità di checks and balances, di recuperare al consiglio regionale un ruolo in termini di partecipazione, di efficienza, oltre che di efficacia nell'esercizio dei poteri di indirizzo e (soprattutto) di controllo dell'esecutivo. Al dibattito dottrinale fanno da pendant le soluzioni adottate nei vari statuti sino ad ora definitivamente approvati che (con differente intensità ed originalità) hanno identificato taluni strumenti od istituti volti a valorizzare il ruolo del consiglio. La valutazione che si intende "abbozzare" nello scritto, non riguarda i singoli strumenti - statutariamente previsti - attraverso i quali il consiglio può operare in modo efficiente e partecipato nonché "tenere sotto controllo" l'esecutivo, quanto l'esistenza di "interstizi" entro i quali - in un regime ad elezione diretta a suffragio universale, rafforzato dalla regola del simul/ simul - sia eventualmente possibile recuperare "efficacia" ed "effettività" ad una complessiva responsabilità politica della giunta nei confronti del consiglio.

“Interstizi fiduciari” nella forma di governo regionale ad elezione diretta?

MACCABIANI, Nadia
2006-01-01

Abstract

Tanto si è discusso - in dottrina - sulla forma di governo regionale, ed a ragione, in quanto la stessa Costituzione - per la prima volta - ha positivizzato il (tanto evanescente) concetto. In particolare, in uno scenario, transitorio o a regime (per l'ipotesi in cui le regioni optino per l'elezione diretta del presidente della regione), di rafforzamento della posizione e dei poteri del presidente della giunta, si è discusso sull'esigenza, per finalità di checks and balances, di recuperare al consiglio regionale un ruolo in termini di partecipazione, di efficienza, oltre che di efficacia nell'esercizio dei poteri di indirizzo e (soprattutto) di controllo dell'esecutivo. Al dibattito dottrinale fanno da pendant le soluzioni adottate nei vari statuti sino ad ora definitivamente approvati che (con differente intensità ed originalità) hanno identificato taluni strumenti od istituti volti a valorizzare il ruolo del consiglio. La valutazione che si intende "abbozzare" nello scritto, non riguarda i singoli strumenti - statutariamente previsti - attraverso i quali il consiglio può operare in modo efficiente e partecipato nonché "tenere sotto controllo" l'esecutivo, quanto l'esistenza di "interstizi" entro i quali - in un regime ad elezione diretta a suffragio universale, rafforzato dalla regola del simul/ simul - sia eventualmente possibile recuperare "efficacia" ed "effettività" ad una complessiva responsabilità politica della giunta nei confronti del consiglio.
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